“Ulisse” a fine mese va via: chiude un’altra libreria
VENEZIA. «Perché chiudiamo? Per tre motivi. Fame, miseria e carestia». Barbara Cibin e Stefanie Hoben, librarie di via Querini, spiegano così perché sono costrette a chiudere da fine mese la loro libreria di libri di viaggio “Ulisse”. Un’attività aperta tre anni fa, con tante belle speranze e che ora è costretta a fine mese ad abbassare definitivamente la serranda. È già accaduto in passato per altre piccole librerie mestrine, che hanno chiuso nel silenzio. Ora no. Dopo la mobilitazione degli scrittori veneziani contro le chiusure nel centro storico, anche in terraferma arrivano gesti concreti di solidarietà.
Ieri clienti e scrittori si sono ritrovati nella libreria di viaggi. «Fa davvero piacere sapere che ci sono persone che ci dimostrano solidarietà e affetto», dicono le due titolari. E continuano: «I problemi sono stati tanti, si fa fatica a lavorare in questa strada perché da quando piazzale Da Vinci è chiuso per il cantiere del parcheggio interrato di qui non passa più nessuno».
Via Querini un tempo era vissuta, ora si percepisce il disagio di presenze che inquietano, come quelle degli spacciatori.
Ieri, per testimoniare solidarietà alle due librarie, sono arrivati gli scrittori di “Venezia, città di lettori”, che hanno dato appuntamento agli amici e agli appassionati di libri alle 12.30 per un aperitivo di mobilitazione. «Passiamo a salutare le libraie costrette a rinunciare, almeno per il momento, alla loro avventura», incita Annalisa Bruni via Facebook. Tanti hanno sottoscritto l’appello solidale per le due libraie. L’assessora Tiziana Agostini, Flavio Birri, Paola Brolati, Flavio Cogo, Maurizio Crema, Roberto Ferrucci, Tiziano Scarpa, Alvise Zorzi e tanti altri.
«Potessimo trovare spazi dove riprendere l’attività, lo faremmo subito ma il problema sono gli affitti, troppo alti, specie a Venezia», dice la Cibin. La libreria tiene duro fino a fine mese. In questi giorni si svuotano i magazzini: per tutta la settimana i libri sono scontati del 20 per cento e per alcuni si arriva al 50 per cento.
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