Uffici turistici, il Comune sblocca sessantamila euro

Chioggia. Casson pronto al varo degli “Odg”, organizzazione che sostituisce la Iat ma resta difficile l’intesa con le categorie del settore per la copertura economica

SOTTOMARINA. Ogd pronto al varo, ma manca l’accordo con le categorie turistiche per la copertura economica. La giunta licenzierà nella prossima seduta il provvedimento che disciplina l’Organizzazione di gestione della destinazione (Ogd) che si deve occupare dell’accoglienza, dell’informazione e della promozione dopo la chiusura degli uffici Iat, rimane però aperta tutta la questione economica perché non tutte le sigle sono disposte a aprire il portafoglio e con i 60.000 euro messi sul tavolo dal Comune non si andrà molto lontano.

La vicenda si sta trascinando da oltre un anno. Malgrado gli incontri, numerosi, con le categorie per abbozzare il regolamento dell’Ogd e per trovare un accordo sul sostentamento economico, le cose si sono complicate strada facendo con il risultato che, ad oggi, Chioggia e Sottomarina non hanno alcun punto pubblico di informazione turistica aperto. L’ex Apt in Lungomare è chiusa da un anno, gli uffici di palazzo Ravagnan sono rimasti aperti in deroga fino al 3 ottobre. La bozza del regolamento è pronta da mesi, ma l’amministrazione non ha potuto chiudere per due motivi. Uno tecnico, per il blocco delle spese correnti imposti dalla manovra di Ferragosto del Governo (che ha congelato per due mesi tutte le spese già preventivate) e uno pratico legato alla difficoltà di far “sborsare” a tutte le sigle turistiche una quota parte per la gestione del nuovo organismo.

Ora che il blocco delle spese correnti è superato, la giunta ha deciso di tirare dritto e chiudere la propria parte. «Nella prossima giunta», spiega il sindaco, Giuseppe Casson, «adotteremo il provvedimento che sancisce la nascita dell’Ogd. Noi abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte. E’ chiaro che 60.000 euro non possono coprire tutte le spese, ci auguriamo che tutte le sigle capiscano l’ovvia necessità di compartecipazione. È aberrante che ci sia ancora qualcuno convinto che il pubblico debba sobbarcarsi tutte le spese per attività che hanno ricadute dirette sul turismo. La logica dell’assistenzialismo non può più esistere». Il quadro rimane confuso. «Forse il sindaco non ha ancora capito come funziona l’Ogd», sostiene Luciano Serafini di Gruppo turismo, «la parte di accoglienza e informazione, da sempre gestita dal pubblico, deve essere interamente sostenuta dal Comune, sulla parte di promozione e eventi siamo disposti a partecipare. Succede così in molte realtà vicino a noi, abbiamo anche fornito i documenti che lo attestano. Con 60.000 euro non si riuscirà a coprire la parte pubblica, anche perché manca del tutto un piano industriale».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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