Ucciso dalla lama della smerigliatrice

Scorzè. Tragico incidente domestico ieri nella casa di Franco Tosatto, 61 anni. Inutile l’intervento del figlio e dei sanitari
Lorenzo Porcile/Via Tito Spera, Cappella / il luogo dove è avvenuto l'incidente domestico e dove abitava Franco Tosatto
Lorenzo Porcile/Via Tito Spera, Cappella / il luogo dove è avvenuto l'incidente domestico e dove abitava Franco Tosatto
SCORZÈ. Muore colpito al petto dalla lama di una smerigliatrice, mentre lavora nel garage di casa. Tragedia ieri mattina nella campagna di Cappella a Scorzè: la vittima è Franco Tosatto, 61 anni, operaio alla San Benedetto. Stava lavorando su alcuni materiali nella sua autorimessa, assieme al figlio, quando la lama si è staccata dlla smerigliatrice fatta in casa, investendolo in pieno addome e uccidendolo quasi sul colpo. Il dramma si è consumato ieri mattina, intorno alle 9.30, in via Tito Speri, dove l’uomo viveva con la famiglia in un gruppo di case in mezzo ai campi.


Tosatto lavorava come operaio alla San Benedetto, ma nella succursale di Paese (Treviso): questa settimana però era in ferie e ne aveva approfittato per svolgere alcuni lavori di carpenteria nel garage, un nesso indipendente di fronte a casa, circondato da campi, orto e vigne. Con il figlio stava lavorando con il flessibile per tagliare alcuni materiali, quando improvvisamente la lama circolare si è staccata dal supporto colpendolo all’addome e facendolo cadere all’indietro, di schiena. Un colpo secco, che non gli ha lasciato scampo, con la lama che si è spezzata in più parti, trafiggendolo come una scarica di proiettili. Un urlo, lo strumento che si spegne e l’intervento immediato del figlio, che stava lavorando dall’altra parte del garage, nascosto dall’auto. Accorso sul posto, ha trovato il padre a terra, con il petto insanguinato e ha subito chiamato aiuto. È stato l’altro figlio, in casa, a chiamare i soccorsi: sul posto in poco tempo è giunta un’ambulanza del Suem 118: il medico ha cercato inutilmente di rianimare l’uomo, spirato però poco dopo, quasi certamente a causa dell’emorragia provocata dal fendente. Sul posto per le indagini del caso anche i carabinieri e lo Spisal, il servizio di prevenzione dell’Usl 3, che però ha subito derubricato l’episodio come un tragico incidente domestico. Sotto choc la famiglia e in particolare il figlio che era con lui all’interno del magazzino e che non ha potuto far nulla per salvare il padre. Persona modesta e tranquilla, sempre sorridente e discreta, Tosatto viene descritto da chi lo conosceva come un uomo per certi versi riservato, ma benvoluto e sempre positivo. Lo si vedeva di tanto in tanto in paese e a messa, qualche volta al bar del centro, ma la sua vita era tra la fabbrica e la casa, dove viveva con la moglie. Sposato con Luigina, padre di due figli, Luca e Simone, di 37 e 35 anni, abitava in via Speri da sempre, nella sua casa di famiglia, che ora si è chiusa in un doloroso silenzio. Le indagini sull’incidente puntano ora a capire come possa essere successo e se Tosatto abbia adottato tutte le protezioni e le precauzioni del caso. Il magistrato di turno intanto ha disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte dell’operaio, in attesa di restituire la salma alla famiglia per poter fissare i funerali.


La notizia della morte tragica di Franco Tosatto ieri si è sparsa velocemente nella piccola frazione. Anche il sindaco Giovanni Battista Mestriner, anch’egli di Cappella, ha manifestato il proprio personale cordoglio alla famiglia Tosatto.


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