Uccise la madre a coltellate, pena ridotta
SALZANO. La cinquantacinquenne di Salzano Cristiana Corbetto, condannata per aver ucciso la madre ottantenne con 17 coltellate, non dovrà rimanere rinchiusa per dieci anni in quella che ora si chiama Residenza di esecuzione di misura di sicurezza e che un tempo era l’Ospedale psichiatrico giudiziario, bensì per soli tre anni. Lo ha disposto il Tribunale di sorveglianza di Venezia sulla base della richiesta del difensore della donna, l’avvocato Gabriele Civello. Il giudice dell’udienza preliminare l’aveva ritenuta incapace di intendere e volere e, sulla base di una perizia psichiatrica, pericolosa socialmente e quindi da rinchiudere in una struttura di cura per dieci anni. Ora, il Tribunale di sorveglianza attenua quella misura, sostenendo che la pericolosità della donna non è così eccessiva da doverla rinchiudere per dieci anni, tenendo anche conto del positivo percorso di cura che ora Cristiana Corbetto sta facendo.
La donna era accusata di omicidio volontario aggravato e già era stata sottoposta da parte di due psichiatri all'esame, ma i due medici erano giunti a conclusioni opposte, per il consulente dell'accusa era solo parzialmente incapace e per giunta pericolosa socialmente, mentre per il consulente della difesa era totalmente inferma e soprattutto non pericolosa. Per il magistrato, nominare un perito era stata una strada obbligata, di fronte alle due opinioni contrapposte. Stabilire le condizioni di salute mentale della donna era dunque fondamentale.
L'omicidio risaliva al 3 gennaio 2014 ed era maturato in un clima di grande tensione, con le preoccupazioni della madre per le condizioni di salute della figlia: Giuseppina Baiano, 80 anni, si era rivolta a un legale, per avviare le procedure per la nomina di un amministratore di sostegno per la figlia, temendo che disperdesse l'eredità che le aveva lasciato la sorella. Una decisione fonte di molte discussioni, tra le due, anche perché Cristiana si era convinta che la madre volesse rinchiuderla in un ospedale psichiatrico e, in più, si opponesse a una sua relazione con un uomo conosciuto da poco. Alla fine la tragedia è esplosa nel giorno in cui l'anziana aveva preso appuntamento con un avvocato. Corbetto si è alzata alle 6 del mattino, è andata in cucina, ha afferrato un coltello e si è diretta verso la stanza della madre, colpendola al collo e mettendole un fazzoletto sulla bocca per impedire che urlasse.
Giorgio Cecchetti
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