Uccise la madre a coltellate: «È incapace di intendere»
Per il perito del tribunale Cristina Corbetto è socialmente pericolosa. Probabile ora il non luogo a procedere e il ricovero in una struttura specializzata

La villetta del delitto e, nel riquadro, Cristina Corbetto
SALZANO Per lo psichiatra Alessandro Marcolin, la 52enne di Salzano Cristiana Corbetto è del tutto incapace di intendere e volere ed è anche socialmente pericolosa. Era stato il giudice di Venezia Alberto Scaramuzza a incaricarlo di compiere l’esame psichiatrico dell’indagata e già lunedì 30 marzo il magistrato emetterà la sentenza, che probabilmente dichiarerà il non doversi procedere nei suoi confronti con la conseguente necessità di ricoverarla in una struttura sanitaria perché sia curata. La donna è accusata di aver ucciso la madre di 80 anni con 17 coltellate. A chiedere la perizia psichiatrica era stato il difensore, l’avvocato Gabriele Civello, richiesta alla quale il pubblico ministero Angela Masiello non si era opposta. Cristiana Corbetto deve rispondere di omicidio volontario aggravato e già era stata sottoposta da parte di due psichiatri all’esame, ma i due medici erano giunti a conclusioni opposte.Per il consulente dell’accusa è solo parzialmente incapace e per giunta pericolosa socialmente, mentre per il consulente della difesa è totalmente inferma e soprattutto non è pericolosa. Per il magistrato, nominare un perito era una strada obbligata visto che i consulenti hanno espresso opinione contrapposte. Stabilire le condizioni di salute mentale della donna era fondamentale. Se il perito l’avesse giudicata solo in parte inferma di mente, avrebbe ottenuto uno sconto di pena che, aggiunto a quello di un terzo per il rito abbreviato che il suo avvocato aveva scelto, avrebbe abbattuto notevolmente la condanna. Così invece il giudice non può emettere la sentenza ma dichiarate il non doversi procedere. L’omicidio risale al 3 gennaio 2014 ed era maturato in un clima di grande tensione, con le preoccupazioni della madre per le condizioni di salute della figlia: Giuseppina Baiano, 80 anni, si era rivolta a un legale per avviare le procedure per la nomina di un amministratore di sostegno per la figlia, temendo che disperdesse l’eredità che le aveva lasciato la sorella. Una decisione fonte di molte discussioni tra le due, anche perché Cristiana si era convinta che la madre volesse rinchiuderla in un ospedale psichiatrico e si opponesse alla relazione con un uomo conosciuto da poco. Alla fine la tragedia è esplosa nel giorno in cui l’anziana aveva preso appuntamento con un avvocato. Corbetto si era alzata alle 6, era andata in cucina, aveva afferrato un coltello e si era diretta nella stanza della madre, colpendola al collo e mettendole un fazzoletto sulla bocca per impedire che urlasse.
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