Uccise i due fidanzati «Perizia psichiatrica»
La Procura chiede l’incidente probatorio per il prof d’inglese Stefano Perale Da oggi gli accertamenti irripetibili sulle impronte digitali e i campioni genetici
Per accertare la capacità di intendere e di volere di Stefano Perale, il docente di inglese in carcere con l’accusa di aver narcotizzato e poi ucciso i fidanzati trentenni Anastasia Shakurova e Biagio Buonomo tra il 17 e il 18 giugno durante la cena, il pm Giorgio Gava ha chiesto che si proceda con un incidente probatorio. Lo strumento consente di raccogliere prove non ripetibili e “cristallizzarle” in fase di indagini preliminari. Prove, queste, che possono essere utilizzabili direttamente nel processo. La difesa di Perale, rappresentata dagli avvocati Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi, aveva presentato istanza per chiedere alcune verifiche sullo stato di salute del docente 50enne dal punto di vista psichiatrico. La Procura ha rilanciato chiedendo l’incidente probatorio sulla capacità di intendere e volere, sul quale dovrà esprimersi la gip Marta Paccagnella.
Nelle prossime ore la difesa di Perale depositerà una memoria non opponendosi all’incidente probatorio, ma chiedendo che venga esteso anche alla verifica della pericolosità sociale di Perale e che comprenda anche la somministrazione all’omicida di alcuni test per delineare meglio il profilo psicologico. Qualora il gip acconsentisse all’incidente probatorio nominando i propri consulenti, la difesa di Perale ha già pronte le proprie carte, affidandosi al professor Marco Stefanutti, psichiatra dell’Università di Udine, già consulente per il parricidio di Treviso del 2013 quando Bruno Magri, allora 23enne, uccise a coltellate il padre Roberto, e alla psicoterapeuta Laura Perini, anche lei di Udine, per la somministrazione dei test.
Intanto tra oggi e domani è previsto un primo incidente probatorio (a cui la difesa si è invano opposta) per il duplice omicidio dei fidanzati. A chiederlo, la Procura su una ventina di reperti sequestrati in casa di Perale e nella macchina di Buonomo, che secondo gli inquirenti l’omicida voleva usare per liberarsi dei corpi dei giovani. L’incidente probatorio verterà sull’analisi delle impronte digitali, sulla comparazione dei campioni genetici trovati sui reperti e sulla rilevazione della presenza o meno di sostanze narcotizzanti sugli stessi reperti. Accertamenti previsti anche sui supporti di memoria digitale posti sotto sequestro. Il tribunale nominerà un collegio di periti, la difesa non designerà alcun professionista.
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