Uccisa dall’auto in folle lui patteggia nove mesi
VENEZIA. Turista travolta dall’auto fantasma. Il proprietario della Seat Ibiza in retromarcia e senza controllo, che ha ucciso la 70enne veneziana Maria Bastianon, nel centro di Caviola, nel Bellunese, ha patteggiato nove mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Tramite l’avvocato difensore Cason, Gabriele Rossini ha concordato la pena con il pubblico ministero Marcon e il giudice per le udienze preliminari Sgubbi non ha avuto niente in contrario e l’ha applicata. C’erano già stati dei risarcimenti danni al marito e al figlio della donna originaria di Malamocco da parte dell’assicurazione, in più ci saranno 15 giorni di sospensione della patente per il giovane di Selva di Cadore.
Il ragazzo lo scorso 25 luglio non era a bordo della macchina, ma l’aveva appena parcheggiata pur non avendo preso tutte le precauzioni necessarie. Certo, il caso ha giocato un ruolo determinante, in una tragedia che ha coinvolto una famiglia di villeggianti storici di Falcade. Nel giorno della sentenza, l’uomo ha chiesto di prendere la parola: «Mi dispiace tantissimo per la disgrazia che è successa. Posso dire di essere ancora sotto choc, allo stesso tempo voglio dedicare un pensiero commosso a questa signora che non c’è più e ai suoi familiari, che hanno perso una cara persona».
Secondo la ricostruzione della procura della Repubblica, che si è avvalsa della consulenza dell’ingegner Calzavara, verso le 8 Rossini parcheggia la sua Seat di colore nero davanti al numero 7 di piazza 20 agosto, con la marcia in folle, il freno a mano tirato (ma non del tutto) e le ruote dritte. Il tempo di attraversare la strada e andare a far colazione allo Snack bar da Flora e si consuma la tragedia: l’auto si muove da sola in retromarcia, subendo solo una piccola deviazione da una Citroen posteggiata in uno stallo sulla destra, prima di correre per una cinquantina di metri senza controllo lungo via Patrioti, fino alla vittima, che stava camminando sul marciapiede a sinistra verso un negozio, in cui avrebbe fatto la spesa per il fine settimana. La donna rimane schiacciata, morendo sul colpo e la macchina si ferma sul muro di una casa. Non c’è niente da fare per i soccorritori del Suem 118: il medico non può che constatare il decesso della donna. I primi rilievi sono a cura dei carabinieri di Falcade e Cencenighe e dei vigili del fuoco di Agordo. Le loro conclusioni sono state successivamente confermate dal consulente e si è arrivati fino al patteggiamento a nove mesi per omicidio colposo.
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