Uccide la moglie, poi si spara nell'area di servizio di Arino
DOLO. Si è sparato un colpo di pistola in bocca nell'area di servizio di Arino dell'autostrada A4, Zoran Lukijanovic, 40 anni l'uomo che venerdì mattina con la stessa arma ha ucciso la moglie a Lonigo. I medici che sono intervenuti hanno tentato di tenerlo in vita e hanno deciso il suo trasferimento, con un elicottero, all'ospedale di Padova: per l'assassino è stata decretata la morte cerebrale.
L'uomo ha ucciso la sua convivente all'interno dell'auto con la quale la stava accompagnando al lavoro: la coppia abitava a Lonigo. Una vicenda tanto più inquietante, dal momento che l'uomo si trovava agli arresti domiciliari, proprio per aver maltrattato la donna, che si chiamava Tamiya Dugalic, 32 anni, serba come l'omicida.
Durante il viaggio tra i due è scoppiata l'ennesima lite. L'uomo si è fermato, è sceso dalla macchina, si è avvicinato al lato passeggero e ha esploso contro la donna tre colpi di pistola, due al petto e uno alla testa, quasi una esecuzione. Poi ha gettato il cadavere a terra ed è fuggito a piedi.
A questo punto è andato a salutare la figlia di 4 anni, raggiungendo la casa della suocera dove c'era bimba, tacendo ad entrambe quello che era accaduto. L'uomo ha quindi preso poi l'auto della donna, raggiungendo l'area di servizio di Arino , nei pressi di Dolo, dove si è sparato.
All' omicidio hanno assistito almeno due persone, uno dei quali è scappato dalla paura mentre la seconda dallo choc non ha avuto la forza di chiamare immediatamente le forze dell'ordine. A dare l'allarme è stato un operaio di una fabbrica vicina che ha notato il cadavere insanguinato a terra e i bossoli dei proiettili. Del caso si sta occupando il pm Maria Elena Pinna.
La fuga dell'omicida è durata poco: la polizia è riuscito a rintracciarlo alla stazione di Arino, seguendo le tracce dell'auto, ma alla vista di una pattuglia della polstrada, l'omicida ha sparato due colpi di pistola in aria, a scopo intimidatorio, prima di esplodere il terzo contro di sè, infilando in bocca la canna di una semiautomatica cal.7,65, la stessa che aveva usato qualche ora prima per freddare la moglie.
Gli agenti della polizia stradale, che lo avevano intercettato e che avevano chiesto rinforzi, sono rimasti attoniti, senza poter reagire. Stavano avvicinandosi con cautela all'uomo, ma quest' ultimo forse sentendosi in trappola, ha scelto di togliersi la vita.
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