Uccide ciclista, denunciato dai genitori
Arrestato per omicidio stradale il 18enne che era alla guida, alterato da alcol e droga. La mamma è stata colta da malore
ERACLEA. Ciclista sloveno travolto e ucciso in via Colombo alle porte di Eraclea Mare ieri mattina prima dell’alba da un pirata della strada di 18 anni alterato da alcol e droga. I carabinieri hanno proceduto all’arresto di Alberto Cian, 18 anni di Eraclea, accusato di omicidio stradale ma anche di omissione di soccorso a seguito di incidente, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti.
Sono stati i genitori del ragazzo a denunciarlo ai carabinieri in mattinata, dopo che lui era fuggito lasciando il cadavere alle sue spalle sulla strada. Al volante della sua Opel Corsa nuova di zecca, acquistata pochi giorni fa, il 18enne ha ucciso il turista sloveno Egon Kase di 75 anni, ospite del villaggio San Francesco a Duna Verde di Caorle. Il ragazzo stava tornando da Eraclea Mare ieri mattina alle 5.30 dopo una notte trascorsa con alcuni amici, quando, in corrispondenza del lungo ponte sul Revedoli, ha centrato in pieno il ciclista lungo la stessa direzione di marcia, sbalzato per diversi metri e morto sul colpo con ferite gravissime in varie parti del corpo. Una signora in auto poco più tardi, mentre si stava recando al lavoro, ha trovato il turista sloveno a terra senza vita e ha chiamato il 118 e il 112 rendendosi conto della tragedia appena consumata.
I carabinieri hanno effettuato i rilievi, trovando anche un frammento di carrozzeria, in particolare del faro anteriore e hanno iniziato le ricerche.
Il 18enne dopo l’incidente ha proseguito verso la sua abitazione in via Boccaccio. Quando è rientrato a casa ha svegliato i genitori e ha detto loro di aver avuto un incidente causato dallo scoppio di uno pneumatico.
Ma l’auto aveva i segni di un incidente diverso, una ruota squarciata, il paraurti infranto. I genitori sono balzati giù dal letto per capire cosa era effettivamente successo, anche perché il figlio appariva sotto choc. Anche la sorella si è svegliata e pure a lei Alberto ha raccontato che aveva forato una ruota. I familiari hanno capito che era accaduto qualcosa di grave e sono usciti di casa per cercare di comprendere meglio l’accaduto, tornando sul percorso già affrontato dal figlio per arrivare a casa. Giunti in via Colombo hanno visto lampeggianti e mezzi delle forze di polizia davanti al corpo senza vita di un uomo coperto da un telo.
Allora hanno capito. Ai carabinieri i genitori hanno detto che il figlio si era presentato a casa con l’auto che aveva ingenti danni nella parte anteriore e una ruota squarciata. E hanno anche confidato che il figlio aveva raccontato di aver avuto una semplice foratura. Ma ormai era chiaro che lui poteva essere il pirata della strada.
A quel punto i carabinieri sono andati con i genitori a parlare con il giovane ma una volta giunti nell’abitazione, la madre si è sentita male e sul posto è subito giunta un’ambulanza del Suem per le cure del caso. La madre è stato poi portata al Pronto soccorso per un controllo. In ospedale i militari hanno portato anche il 18enne per sottoporlo ai test su alcol e droga ed entrambe le analisi del sangue sarebbero risultate positive.
Pertanto, sentito il magistrato di turno, i militari dell’Arma, con il capitano Dario Russo, comandante della compagnia di San Donà, hanno deciso di procedere con l’arresto del 18enne per i reati di omicidio stradale, omissione di soccorso a seguito di incidente, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti.
Altri accertamenti sono stati condotti prima del trasferimento in carcere. La bicicletta distrutta e l’auto del ragazzo sono ora sotto sequestro presso la carrozzeria Tre Stelle intervenuta sul posto per il recupero dei mezzi, a disposizione del magistrato.
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