Ubriachi molesti al bar, quindicenne colpito da un pugno al volto
Colpito con un pugno in faccia da un cliente del bar che aveva rimproverato perché stava colpendo la vetrata del locale. Un’aggressione ancor più grave se si pensa che la persona colpita è un ragazzo di 15 anni, trasportato poi all’ospedale dove nel corso della notte è stato sottoposto a un’ecografia. Per fortuna non ha nulla di grave, anche se è rimasto sotto choc per quanto successo.
Dopo aver passato la notte in ospedale, ieri mattina non è andato a scuola, un istituto professionale della città. «Spero che ci possa tornare domani», racconta la madre, «ha ancora un forte cerchio alla testa, ma più che altro è stata la paura».
È successo tutto venerdì sera, al bar Tivoli, all’angolo tra Corso del Popolo e via Mestrina, locale gestito da una famiglia cinese. Venerdì sera dietro il bancone c’erano due dipendenti, mentre il titolare, il padre del ragazzo, era uscito da poco. Nel bar, dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, è entrato un gruppetto di tre uomini, cittadini marocchini, volti già noti ai gestori del bar. Quando sono entrati, verso le 21, hanno cominciato a sbraitare e a far rumore, così la ragazza dietro il bancone ha chiesto loro, gentilmente, di uscire. I tre l’hanno fatto ma, per tutta risposta, hanno cominciato a tirare pugni alla vetrata del locale che si affaccia su via Mestrina. Per questo è intervenuto il ragazzo, quindicenne, che si trovava nel bar - questa la ricostruzione dei genitori - in attesa che arrivasse la sorella, per poi andare a casa. Il ragazzo si è affacciato alla porta, ha chiesto loro di smetterla e si è trovato quasi steso per terra colpito da un gancio al volto. Subito dopo averlo sferrato, l’autore e i suoi due amici sono scappati a gambe levate facendo perdere le loro tracce. Quando sul posto sono arrivate le volanti della polizia dei tre non c’era più traccia. Il ragazzo, visibilmente scosso, è stato portato all’ospedale dell’Angelo dove è stato sottoposto ad alcuni accertamenti per verificare che il pugno preso non avesse provocato lesioni. «Per fortuna non è successo nulla di grave», racconta la madre al telefono, «adesso il ragazzo è a casa, ha ancora male alla testa e dovremo tornare in ospedale per un controllo. Quel che mi fa arrabbiare è che gente del genere entri nel nostro locale, persone violente che noi cerchiamo sempre di tenere lontane. Preferisco avere meno clienti, piuttosto che avere clienti di questo tipo». (f.fur.)
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