Tutto esaurito, le ceneri dei morti a casa

I loculi cinerari del cimitero di Malcontenta sono finiti da sei mesi, una ventina i casi segnalati

MALCONTENTA. Costretti a tenersi le ceneri dei defunti in casa perché al cimitero di Malcontenta i loculi cinerari sono finiti. A fare questa denuncia nelle ultime settimane sono sia i famigliari dei defunti che gli operatori delle agenzie funebri.

Il cimitero di Malcontenta, che si trova in via Foscara, serve di fatto due territori comunali, quello di Mira e quello di Venezia, visto che il paese è spezzato in due amministrativamente.

«Da tempo», spiega Paolo Lucarda, «stiamo facendo pressioni sul comune di Mira affinché incrementi il numero delle urne cinerarie. La pratica della cremazione è sempre più diffusa sia per volontà dei defunti, ma anche perché permette alle famiglie di risparmiare sui costi dei loculi che sono davvero proibitivi. Su cento funerali mediamente il 50% viene fatto con la modalità della cremazione. Per questo motivo non si capisce come mai il comune di Mira incentiva la pratica e poi non mette a disposizione loculi per depositare le urne cinerarie».

La possibilità di tenere l’urna cineraria in casa è prevista anche dalla legge con una autorizzazione dell’Asl. «Ma non deve essere un obbligo o una costrizione dettata dalla mancanza di urne», fanno notare sia gli operatori cimiteriali che i parenti dei defunti.

«Mio padre», spiega il figlio di un defunto di Malcontenta nei giorni scorsi, «aveva deciso di farsi cremare, ma non aveva mai espresso il desiderio che i suoi resti fossero tenuti in casa. Piuttosto però che portarli in cimiteri distanti come quello di Marano, come ci era stato proposto, abbiamo deciso di tenere le ceneri in casa».

E casi simili ce ne sarebbero già una ventina a Malcontenta visto che i loculi per le urne cinerarie sono finiti da almeno sei mesi.

Alessandro Abbadir

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