Tutti via i migranti dal residence

Il sindaco Talon: «Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire»

ERACLEA. Trasferimento ultimato, tutti i migranti sono andati via ieri dal residence Mimose di Eraclea Mare. La linea Talon ha vinto, tra prudente attendismo e determinazione, comunque composta, a chiedere fermamente che fosse chiusa questa parentesi nella storia di Eraclea Mare. Tutti a Cona, gli ultimi cento rimasti, che vivevano nel residence ormai dal 9 giugno scorso. Ora il sindaco, Giorgio Talon, vuole la verità su questa operazione che ha visto operare in primo piano una società immobiliare, quindi una cooperativa, la Solaris di Carpi, che ha perso il controllo della situazione con il passare dei mesi, tanto che ancora i dipendenti attendono gli stipendi arretrati e le prossime lettere di licenziamento in arrivo. La cooperativa, infatti, non ha più la gestione dopo la decisione assunta dalla Prefettura per i noti eventi e una condizione sempre più fuori controllo per la gestione dei migranti e anche del personale.

Non è chiaro, invece, quali fornitori siano ancora in attesa dei soldi dovuti, perché da questo punto di vista non ci sono state proteste gridate o rese note anche solo sottovoce. Silenzio assoluto. «Ci sono ancora molti aspetti da chiarire», ha detto Talon, «come il fatto che certi faccendieri abbiano lavorato per portare i migranti al residence con la gestione della cooperativa e gli stessi siano poi stati fotografati sotto i gazebo della Lega a protestare contro i profughi in Italia e a Eraclea naturalmente».

Eraclea Mare cercherà di dimenticare. Nessuno potrà mai dire, tensioni a parte, quanto sia costata la presenza dei migranti in questo residence. A subire di più sono stati sicuramente i proprietari e inquilini della struttura, che hanno dovuto convivere con questa situazione per tutta l’estate. Gli operatori hanno potuto alzare la voce, assieme a qualche politico, criticare e addirittura offendere il prefetto Cuttaia giunto a Eraclea per spiegare, il quale ha mantenuto calma e compostezza anche in situazioni in cui non ci si rendeva conto che si trattava di un’emergenza nazionale.

Vero è che a Eraclea polizia e carabinieri sono stati di casa, hanno potuto controllare tutto il territorio, le manifestazioni di protesta e magari qualche malvivente che voleva perpetrare dei reati sul litorale e si è visto militari e poliziotti ovunque. I migranti al di là delle tensioni e qualche manifestazione di protesta, si sono comportati bene.

Certo il residence non è stato lasciato nelle migliori condizioni dopo questi mesi di vita in attesa di conoscere il proprio futuro a migliaia di chilometri di distanza dalla propria casa ormai dimenticata. Ma basterà ripulire tutto e sperare che non si ripeta nella prossima stagione. (g.ca.)

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