Tutti in coda per rendere omaggio all’85º compleanno della Vespucci
Ha fatto capolino sull'orizzonte lagunare ieri, di prima mattina, rispondendo ai caldi raggi di un sole quasi estivo con un trionfo di vele, alberi e sartiame, e opponendo alle acque spesso agitate del bacino di San Marco il suo scafo borchiato dal profilo inconfondibile. Ieri alle 8 l'Amerigo Vespucci, nave scuola orgoglio della Marina militare italiana, è tornata ad attraccare la sua sagoma brunita contro la riva di San Biagio, proprio di fronte al museo storico Navale, dove rimarrà ormeggiata fino a venerdì, in un susseguirsi di visite guidate, appuntamenti ed iniziative per celebrare i suoi 85, gloriosi, anni di servizio.
Il tour della nave, tornata a solcare il mare dopo un periodo di manutenzione e ammodernamento, giunge in laguna dopo aver toccato già Trieste (dove sono stati contati circa 12mila visitatori) e prima di raggiungere Ancona. Com'era prevedibile, ieri pomeriggio, per il suo primo giorno di apertura al pubblico, erano già in centinaia (poi diventati migliaia al termine della prima giornata di visite) ad affollarsi davanti alle sue passerelle in attesa di poter sbirciare tra le cabine e salire sui ponti dello storico veliero.
Calamita per turisti. Alle 14.30, orario di apertura della Vespucci al pubblico, la fila per salire a bordo già occupava un intero lato del ponte dell'Arsenale, correndo poi lungo la riva delimitata da nastri e transenne. Il personale della Marina si accertava che sulla nave non salissero troppe persone contemporaneamente. Ciascuno era comunque libero di esplorare il veliero a suo piacimento, pur restando confinato negli spazi messi a disposizione per la visita.
Ancora prima di arrampicarsi oltre le murate, però, il fascino della Vespucci stregava passanti e turisti, scatenando una vera e propria gara a colpi di flash e otturatori: tutti volevano portarsi a casa un'immagine della storica ammiraglia, meglio ancora se con lo sfondo di piazza San Marco, ed ecco allora drappelli di fotoamatori armati di reflex accalcarsi all'altezza della poppa, cercando di far entrare d'infilata nelle proprie inquadrature almeno qualche scorcio di campanile o, meglio ancora, le cupole della basilica.
Inutile poi sottolineare l'entusiasmo dei più piccoli. «Come fai a dire che è stato bellissimo? Dobbiamo ancora salirci» spiegava una mamma alla sua bambina, già soddisfatta nell'aver potuto ammirare la nave dall'esterno. Qualcun altro, sempre dalla riva, dava invece sfoggio delle sue conoscenze marinaresche, indicando le ribattute sulla chiglia per spiegare alla moglie come «all'epoca non si facevano saldature, era tutto bullonato».
Marinai, pirati e cani. Solo una volta messo piede sul legno del ponte, però, l'Amerigo Vespucci si svela in tutta la sua magnificenza. «Guarda le cime, le alberature, le rastrelliere delle armi, le enormi bitte: impossibile dire cosa resti maggiormente impresso», commentava un'anziana coppia che per la prima volta scrutava gli interni del veliero dopo averlo solo potuto rimirare da lontano. «Bello, anzi bellissimo davvero».
I più soddisfatti restavano però i bambini. Jacopo, accompagnato dalla mamma da Portogruaro, ha scattato foto ad ogni angolo della nave: immagini che gli saranno utili come riferimento quando, rientrato a casa, vorrà provare a disegnare a mano libera quello che ha visto per trasformarlo nel palcoscenico delle sue storie personali storie a fumetti; Arianna, di soli tre anni e arrivata in laguna da Padova con al seguito i genitori e la nonna, è impazzita alla vista dei cani da salvataggio della Protezione civile, ospiti speciali a bordo della Vespucci. «I maschietti vanno in visibilio tra soldati, fucili e atmosfere quasi piratesche» spiegava la madre «ma sono stati i dolcissimi cagnoloni addestrati, pronti a farsi coccolare per tutto il giorno, a rubare il cuore delle femminucce».
Ottoni splendenti. Il legno laccato e gli ottoni splendenti, che l'equipaggio lucida almeno una volta al giorno, risvegliavano però l'animo infantile di chiunque: dietro ai bimbi che si appendevano alle corde di sicurezza per osservare meglio gli enormi timoni, infatti, era impossibile non imbattersi in qualche nonno, magari con un passato da velista, che chiacchierava di aspetti tecnici e storici con i marinai in servizio, gli occhi brillanti per la soddisfazione.
Giornate piene. Oggi, per la sua seconda giornata in riva di San Biagio, la Vespucci aprirà i suoi cancelletti per le visite dalle 10 alle 12 e poi, di nuovo, dalle 20 alle 21.30, per i suggestivi percorsi notturni. Dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30, invece, si potrà assistere alle esibizioni della scuola italiana cani da salvataggio. Dalle 9.30 alle 18.30 (salvo una breve pausa per il pranzo) saranno anche aperti gli stand della società italiana ipertensione arteriosa, mentre dalle 18 alle 19 si terrà a bordo il convegno "Costeau 40 anni dopo: il nuovo Mediterraneo , un mare di plastica". Gli appuntamenti proseguiranno poi fino a venerdì.
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