Tutti in coda alla cassa, c’è la moglie di Gianluca
Da quando l’Alì ha assunto la giovane al posto del marito morto di tumore a settembre, i clienti l’avvicinano per parlarle e non farla sentire sola
Foto Agenzia Candussi / ARTICO /FAVARO VENETO VIA SAN MAURIZIO / FAVARO VENETO FUNERALE GIANLUCA ZAMBELLI.
MESTRE. Laura chiede rispetto per il dolore e tranquillità. Non molto di più. Dalla morte del “suo” Gianluca sono trascorsi appena tre mesi e la ferita è ancora aperta, anche se ce la sta mettendo tutta per tornare progressivamente alla normalità. Lo deve a se stessa, lo deve ai suoi due bambini e lo deve anche a Gianluca, che sicuramente avrebbe desiderato questo per la sua famiglia.
Una normalità che non c’è, perché non c’è Gianluca, perché è il primo Natale senza di lui, perché da quando si è diffusa la notizia che il supermercato Alì di via Altinia, dove il marito era impiegato come cassiere, l’ha assunta al suo posto, Laura non trova più pace. Travolta dall’affetto delle persone, quelle stesse che apprezzavano la professionalità e la cortesia di quel giovane morto troppo giovane. Le stesse che hanno affollato la chiesa durante il funerale e, in qualche modo, convinto l’azienda per cui lavorava Gianluca a fare un gesto generoso quanto inconsueto: prenderla al suo posto.
Da quando Laura ha cominciato a lavorare, quelle stesse persone hanno iniziato ad affollarsi alla cassa dove lavora per farle le congratulazioni. Scegliendo magari di fare qualche minuto di coda in più, pur di parlare con lei. Laura è riconoscente di tutto ciò, moltissimo, ma è anche frastornata: vorrebbe ricevere le condoglianze. E, magari, solo un sorriso, in silenzio. Normalità, appunto, anche se si rende conto che non si può. Perché è passato troppo poco tempo da quel maledetto giorno di settembre e il vuoto è ancora una voragine.
La notizia della sua assunzione aveva riempito di gioia l’intera comunità di Favaro, che dopo la morte di Gianluca Zambelli si era subito stretta intorno alla sua famiglia, con delle manifestazioni tangibili di vicinanza.
Nella tragedia, era scaturita una bellissima storia di Natale, che racconta di una comunità che è ancora viva, capace di slanci incredibili. E racconta anche di un’azienda – Alì – capace di guardare anche alle situazioni personali dei suoi dipendenti. Gianluca aveva appena 37 anni quando se n’è andato, portato via da un tumore fulminante.
Tutti lo ricordano come un bravissimo ragazzo, sempre gentile e sorridente. Viveva a Favaro insieme alla moglie ai due figlioletti di tre e cinque anni e da tempo lavorava all’Alì: prima in via Triestina, poi in via Altinia.
E tanti erano stati anche i clienti abituali del supermercato che a settembre avevano affollato la Chiesa di San Pietro Apostolo per dare l’ultimo saluto a quel «ragazzo d’oro», che anche ieri mattina è stato ricordato da don Massimiliano durante la Messa.
Questa sera Gianluca non sarà con i suoi bambini ad aspettare Babbo Natale. Ma questo gesto di umanità, in questo mondo che sembra conoscere solo crisi e cinismo, ha sicuramente portato un sorriso sul volto di Laura. E su quello di chiunque abbia letto questa storia.
Laura Berlinghieri
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