Tutti i campioni del remo all’addio a Mirco Savio
di Francesco Macaluso
TREPORTI Venti remi alzati nell’estremo saluto e il ruggito roboante delle motociclette durante l’Ave Maria di Schubert che accompagnava l’uscita dalla chiesa della sua bara bianca coperta di rose bianche. In questo modo, i compagni di voga della Canottieri Treporti, con le casacche e lo stendardo sollevato con i colori della remiera, e gli amici centauri del Motoclub di Cavallino-Treporti, che lo hanno scortato da Cavallino parcheggiando poi le moto in fila di fronte ad un sagrato della chiesa SS. Trinità mai così gremito, hanno voluto accompagnare nell’ultimo viaggio il loro compagno di mille avventure sportive e fughe in moto, Mirco Savio, scomparso sabato scorso a soli 53 anni per un aneurisma cerebrale congenito.
Una cerimonia toccante quella di don Alessandro Panzanato, alla presenza dei tantissimi che conoscevano il regatante centauro e che affollavano l’interno e l’esterno della chiesa, tanto che ha dovuto avvalersi dei microfoni esterni per far ascoltare a tutti la messa con i messaggi di addio di amici e parenti che lo hanno amato in vita. A salutarlo per l’ultima volta oltre ai genitori, i fratelli e il figlio Louis Savio, molti campioni del remo di Venezia che si stanno preparando per la Regata Storica, autorità di Cavallino-Treporti, amici di Jesolo.
Commovente il messaggio sotto forma di poesia letto da suo figlio al microfono dell’altare. «Caro Papà», ha letto il figlio Louis, «tutta la vita non mi basterà per ricordare quel tuo sorriso colmo di felicità che spicca solo in mezzo a tutti. Grazie papà, tutta la vita non mi basterà per dirti quei troppo pochi mai sprecati grazie». Alla fine un applauso scrosciante quando la bara si è avviata al cimitero dopo il suono delle campane ha voluto sottolineare la vicinanza della comunità intera alla famiglia in questo momento di dolore.
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