Tutti gli impianti sportivi dotati di defibrillatori
MIRANO. Da questa settimana fare sport a Mirano è più sicuro: dopo aver dotato dieci impianti sportivi comunali di defibrillatore, ora anche il personale è stato formato al suo utilizzo. Dieci palestre, piscina e campi da gioco sono ora “cardioprotetti” da apparecchi e personale adeguatamente preparato. A formare una novantina di addetti è stato il dottor Roberto Marra del Suem-118.
«In un anno», ha spiegato invece Franco Giada, responsabile del servizio di Cardiologia riabilitativa di Noale, «abbiamo formato alla pratica della rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore, assieme alla Medicina dello sport di Noale diretta da Donatella Noventa, circa 90 persone appartenenti alle quindici società sportive che collaborano con gli impianti individuati. Tutte strutture sportive che da oggi, possiamo dirlo con certezza, sono più sicure. Se qualcuno, infatti, dovesse essere colto da arresto cardiaco mentre sta praticando sport o assistendo come spettatore a un evento, ora sarà soccorso in maniera adeguata e in tempi celeri, aumentando la sua probabilità di sopravvivenza».
Un progetto che parte dal decreto Balduzzi, che obbliga tutte le società sportive dilettantistiche a dotarsi di un defibrillatore entro il 2015. Mirano e le sue società sono tra le prime a farlo. «In realtà», ha aggiunto Giada, «prima del decreto Balduzzi, la Regione Veneto aveva già previsto che tutte le palestre, anche quelle scolastiche, si dovessero cardio-proteggere con defibrillatore e personale formato».
Il passo successivo del progetto “Sport sicuro” sarà proprio quello di sensibilizzare il Provveditorato agli studi di Venezia, in modo da rendere “cardioprotette” anche le palestre scolastiche.
Ad acquistare i defibrillatori e a donarli al Comune è stata l’associazione “Cuore Amico”, presieduta da Nicolò Cammarata. Gli impianti sportivi dotati di defibrillatore a Mirano sono ora riconoscibili da cartelli posizionati all’ingresso. I corsi di Bls-D, per imparare l’esecuzione corretta del massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore, hanno validità di due anni, dopodiché è necessario l’aggiornamento.
«È un ottimo esempio di prevenzione sul territorio», afferma il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato, «l’obiettivo è creare una sorta di catena della sopravvivenza: più persone non sanitarie formiamo a intervenire in situazioni di emergenza e maggiori saranno le probabilità di sopravvivere di chi improvvisamente viene colto da arresto cardiaco extra-ospedaliero».
Filippo De Gaspari
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