Tutti a nanna alle 22, a Sottomarina guerra alla movida

Prima ordinanza contro un locale in piazzale Europa per 30 giorni. La decisione dopo le proteste dei residenti. Il titolare: «Faremo ancora festa»
Il Budapest Cafè di Sottomarina
Il Budapest Cafè di Sottomarina
SOTTOMARINA. Alle porte dell'estate scoppia l'ennesima guerra dei rumori. Un'ordinanza del sindaco Alessandro Ferro del 5 giugno impone uno stop alla musica al Budapest Caffè di piazzale Europa dopo le 22 per 30 giorni. Il divieto arriva a seguito del verbale notificato dalla polizia locale dopo numerosi esposti dei residenti che lamentavano problemi di ordine pubblico e di quiete in concomitanza con gli intrattenimenti musicali. 
Il caso, denunciato dal titolare del locale, Adolfo Tiozzo Fasiolo, ha riaperto la polemica su due visioni contrastanti e inconciliabili della città. Da una parte c'è chi difende le iniziative di divertimento per i giovani che evitano ai ragazzi di cercare intrattenimenti a chilometri di distanza, chi teme che la città diventi un dormitorio o una località turistica geriatrica, dall'altro c'è chi sostiene che i luoghi di divertimento andrebbero separati dai contesti residenziali. 
 
La notizia dello stop alla musica si è diffusa velocemente così come lo sfogo del titolare che ritiene di aver subito un'ingiustizia. L'ordinanza sindacale, la 33 del 2017, è stata firmata lunedì. Nel provvedimento si richiama un sopralluogo effettuato dagli agenti della polizia locale l'8 aprile scorso in cui furono riscontrate delle modalità di svolgimento dell'intrattenimento musicale (dj alla consolle, casse acustiche, luci strombo e la presenza di 300 persone) non compatibili con la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) presentata dal titolare. Si sottolinea che per un contesto del genere sarebbe stata necessaria una richiesta di attività di pubblico spettacolo. 
 
Il titolare, il 16 maggio, era stato invitato a produrre gli adeguamenti necessari per conciliare gli intrattenimenti con il contesto abitativo, ma la memoria presentata in data 30 maggio non è stata considerata risolutiva. I controlli del Comune sono partiti dopo numerosi esposti del residenti che segnalavano "una situazione di forte disagio che si viene a creare in concomitanza con la realizzazione degli spettacoli musicali, caratterizzata dalla presenza di centinaia di persone, da musica a alto volume e da conseguente disturbo al riposo e alla quiete pubblica, da abuso di sostanze alcoliche e da degrado generale al decoro della zona nonché dall'uso a parcheggio del piazzale ove vige il divieto di sosta e da fenomeni di turbativa dell'ordine pubblico".
 
 L'ordinanza del sindaco impone al locale per trenta giorni di proporre intrattenimenti musicali sino alle 22, per una capienza massima di 200 persone, senza l'allestimento di strutture dedicate e nel rigoroso rispetto delle disposizioni vigenti in tema di emissioni sonore. «Di certo non smetteremo di fare feste», assicura il titolare rispondendo dal profilo facebook ai giovani che frequentano il locale, «il dj non sempre è necessario, abbiamo altre mille idee per le feste in piazza. Evviva l'estate, evviva Sottomarina».
 
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