Tutta Pramaggiore all’addio a Simone

Chiesa piena e genitori in lacrime per l’ultimo saluto al 25e nne morto nel frontale domenica notte sulla Postumia

di Marta Camerotto

PRAMAGGIORE

La bara viene accolta da un abbraccio di uomini in divisa. Sono i poliziotti della stradale che assieme ad un formicaio di gente vogliono partecipare al dolore. Anzi alleggerirlo, se almeno si potesse. Ma papà Antonio fissa la bara e quei minuti all’ingresso della chiesa di Blessaglia dietro al feretro sono un rosario di dolore nel ricordo dell’incidente che ha ucciso suo figlio Simone.

Mamma Bruna ha gli occhi inondati dalle lacrime e non riesce ad alzare lo sguardo. La coppia si abbraccia e si scioglie nelle lacrime. Simone è già davanti all’altare. Il suo feretro è ricoperto di rose bianche. Venticinque anni appena, uno scricciolo di ragazzo che sognava domeniche con gli amici, un lavoro fisso e chissà quante altre cose belle da fare. Forse un giorno sarebbe diventato un bravo padre di famiglia anche lui.

A seguirlo infatti, nel suo ultimo viaggio, spunta la fidanzatina che ha il viso sfigurato dalle lacrime. A sostenere i genitori c’è il fratello Massimo. L’unico che pur soffrendo tanto, cerca di farsi forza e trasmetterla ai propri genitori. A celebrare il funerale spetta a don Cesare Stecca e ad un parroco della zona con il quale Simone si confidava. «Veniva spesso a parlarmi - ha raccontato ieri il parroco - Simone era un ragazzo di una grande sensibilità, ha vissuto alcuni momenti della sua vita con difficoltà e veniva spesso a confidarsi come molti altri ragazzi, quando l’altro giorno la mamma è venuta a darmi la notizia della sua morte mi sono chiesto quanto soffrisse. La morte di Simone è stato un distacco tremendo ma bisogna tenere sempre presente che ora Simone è sereno perché è accolto nella bontà infinita di Dio, questo pensiero ci deve dare forza e pace».

Molte le lacrime versate durante tutta la cerimonia da parte di un’intera comunità. A salutarlo c’erano gli amici più stretti, i parenti e tantissime persone che da una vita lo conoscevano e gli dimostravano affetto. A fianco alla chiesa una corona di auto della Polstrada. Il papà di Simone ha visto molti brutti incidenti nel quale si è adoperato per dare soccorso ai feriti. Sa bene quanto pericolosa è la strada ma mai avrebbe pensato che a suo figlio potesse accadere qualcosa di simile. Simone è stato coinvolto in un incidente che mai avrebbe voluto rilevare e che ad oggi non capisce come sia potuto accadere. Difficile è farsi una ragione soprattutto per i coniugi Caivano che all’uscita della chiesa si tengono ancora stretti. Il parroco cerca di dare le ultime parole di conforto: «Caro Antonio e cara signora Bruna sappiamo che la morte di un figlio è il dolore più grande che si può vivere - ha concluso don Cesare - ma vi vorrei raccomandare di non fermarvi a questo dolore, ma di vivere con la speranza che ora Simone sta godendo i meriti di Gesù Cristo che è morto in croce per tutti gli uomini». Il serpentone di gente poi è proseguito in silenzio rigoroso e rispettoso verso il cimitero dove il corpo di Simone è stato tumulato.

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