«Tutelare la residenza, basta paccottiglia»
«Per Venezia non servono proposte del tipo i sensi unici nelle calli. Occorre puntare su provvedimenti che difendano la residenza, le botteghe, l’artigianato, che era un’eccellenza veneziana e adesso sta scomparendo. Negli anni Ottanta si era fatto un convegno sull’Idea di Venezia. Poi si è perso l’equilibrio, il turismo e i negozi di paccottiglia hanno preso il sopravvento. Bisogna fare qualcosa». Luigi Zanda, presidente dei senatori Pd, ieri a Venezia, rilancia l’emergenza turismo. Una pressione che sta trasformando la città rendendo la vita impossibile ai suoi residenti. Zanda, che ha abitato a lungo a Venezia ed è stato fino al 1995 presidente del Consorzio Venezia Nuova, ha offerto ieri la sua disponibilità a cercare proposte. «Ma la prima cosa da fare», ripete, «è quella di recuperare l’equilibrio perduto. Le proposte di istituire il numero chiuso e i sensi unici nelle calli dimostrano che si è passato il segno».
Un dibattito che sta entrando nel vivo, dopo una stagione vissuta pericolosamente. Vaporetti strapieni, calli intasate, città invivibile. Adesso l’amministrazione sembra aver preso la decisione di avviare un percorso che dovrà portare a decisioni drastiche.
Municipalità. Intanto si riparte dalle Municipalità. Saranno i presidenti degli organi del Decentramento i primi a essere convocati dalla commissione Turismo di Ca’ Farsetti per presentare le loro proposte operative sull’emergenza turismo. Un gesto di distensione voluto dalla presidente della commissione Giorgia Pea dopo le polemiche degli ultimi mesi. «Li abbiamo convocati per la prossima settimana», dice, «partiamo dalle esigenze del territorio».
La specialità di Venezia. «L’obiettivo finale è quello di convincere il governo a riconoscere la specialità di Venezia», attacca Pea. «E di sperimentare in vista della prossima stagione estiva quelle proposte per la riduzione della pressione turistica che saranno state ritenute tecnicamente praticabili e alla fine scelte dalla giunta. Forse non ce la faremo entro Natale, vogliamo sentire anche le categorie, i cittadini, gli esperti, l’Università. Ma per Carnevale dobbiamo essere pronti».
Road map. Una strada indicata dal sindaco Brugnaro, dopo un’estate critica e l’assalto di 30 milioni di turisti. «Sentiremo tutti, si dovranno presentare proposte concrete che saranno vagliate da una commissione di tecnici», ha detto, «poi si parte, senza pregiudizi».
Ticket. Tre euro per tutti i turisti che non pernottano a Venezia. È la proposta di quattro consiglieri comunali della lista Brugnaro Renzo Scarpa, Ciro Cotena, Giancarlo Giacomini e Ottavio Serena. Sono le uniche proposte di delibera già presentate e protocollate. Prevedono anche incentivi per i proprietari di case che affittano a residenti e non a turisti, tariffe differenziate per il garage comunale – prezzi più alti per chi non sta almeno tre giorni – e un tetto agli arrivi. «I turisti», scrivono i quattro, «non possono mai superare il numero dei residenti. Cioè 54 mila. Mentre nei giorni di punta sono anche tre a uno, 150 mila al giorno.
Bortoluzzi. «Il ticket è incostituzionale», replica Franco Bortoluzzi, architetto, per anni responsabile dei progetti dell’assessorato all’Urbanistica, «meglio un sovrapprezzo di 2 euro ai biglietti Actv da applicare nei giorni di maggiore afflusso». L’altra proposta da fare subito, secondo Bortoluzzi, è quella di spostare l’arrivo dei Gran Turismo a Sant’Elena per disincentivare gli arrivi a San Marco.
San Marco pass. Proposta presentata al sindaco da un’associazione di Marco Scurati. Prevede l’ingresso limitato nell’area marciana. Idea che non dispiace al sindaco, ma trova l’opposizione di molte categorie. «Sposta il problema nelle aree vicine», obiettano gli artigiani.
Le card. Idee che risalgono a vent’anni fa, solo da poco messe sul mercato come la city card di Venezia unica (Actv). Una strada su cui si annunciano grandi novità. Perché il problema condiviso sembra quello: la prenotazione. Per ridurre il numero dei turisti si dovrà partire da lì.
Terminal. Ancora incompiuto il progetto di terminal di cui parla da almeno trent’anni. A Venezia oggi si arriva sempre attraverso il ponte della Libertà – e dunque in piazzale Roma – dove partono le principali linee di navigazione.
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