Tutela giuridica e diritto all’assistenza
SPINEA. La legge che regola le unioni civili in Italia è in vigore da maggio, ma di fatto le unioni sono possibili solo a partire dal prossimo Ferragosto, dopo il via libera da parte del Consiglio di Stato. Per questo, a meno di blitz dell’ultima ora, quelle tra Gino e Lorenzo potrebbero essere le prime nozze gay legalizzate non solo di Spinea ma di tutta Italia. Mancano, ad oggi i decreti attuativi per rendere possibile la completa applicazione della cosiddetta “legge Cirinnà”, dal nome della prima firmataria, Monica Cirinnà (Pd), ma dovrebbe essere solo questione di giorni: decreti che mancano ancora ma, in presenza di alcune bozze, i Comuni (tra cui Spinea) che volessero far presto, possono già lavorare agli atti ufficiali.
La novità riguarda soprattutto aspetti di carattere patrimoniale e tutela giuridica: chi convive può inoltre contare su alcuni diritti di assistenza. I due partner potranno decidere inoltre di utilizzare un cognome comune, ma a differenza del matrimonio, a parte il dibattuto tema delle adozioni, per ora stralciato dalla legge, non sono previste le pubblicazioni e non c’è l’obbligo di fedeltà.
Estesi infine alle unioni civili invece i diritti matrimoniali dei congedi parentali, contratti collettivi di lavoro e detrazioni per il coniuge.
La legge sulle unioni civili ha sbloccato richieste che erano ferme in tutta Italia, anche se diversi sindaci, soprattutto della Lega, hanno dichiarato di essere contrari per principio e per convinzione morale alle nozze tra persone dello stesso sesso e quindi si rifiuteranno di celebrare il rito. Dovranno però delegare un altro amministratore, assessore o consigliere comunale, per non violare la legge.
In settembre si celebreranno i primi matrimoni gay anche nella Marca trevigiana: ci sono già richieste a Treviso e Mogliano.(f.d.g.)
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