Turni festivi, nei Pronto soccorso veneziani è caccia ai medici gettonisti

Le Usl cercano di organizzare al meglio il personale. Le cooperative: «Tra Natale e Capodanno spesso le richieste delle Usl aumentano fino al 20%»

Maria Ducoli
Personale sanitario in corsia
Personale sanitario in corsia

Il Natale in molti Pronto soccorso del Veneziano sarà all’insegna dei medici a gettone. Tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, infatti, le Usl cercano di organizzare al meglio il personale sotto le festività natalizie, soprattutto in vista dei turni della Vigilia, del 25 e del Capodanno che, in molte località prevede anche grandi eventi in piazza e un aumento dei flussi turistici.

I numeri

Negli ultimi anni, dopo la grande emorragia del personale che ha investito il Sistema Sanitario Nazionale, la predisposizione dei turni festivi è diventata ancora più complessa a causa del vuoto organico che, se trasversalmente riguarda tutte le specialità, si sente in maniera più importante nei reparti di Emergenza-urgenza. Così, per garantire il servizio e sopperire alla carenza di medici (oltre che di infermieri e oss), entrano in gioco i medici gettonisti, 320 in tutta la Regione, una sessantina in provincia di Venezia, di cui circa venticinque nel Veneto Orientale.

Le cooperative

«Il pacchetto di ore è concordato in anticipo e non può aumentare, ma certo è che durante le festività possono capitare dei turni in più» spiega Carmelo Gagliano, direttore tecnico della cooperativa trevigiana Castel Monte, che dal 2022 gestisce con sei medici il turno notturno al Pronto soccorso dell’ospedale Civile di Venezia, oltre ad avere circa 25 professionisti in Veneto Orientale, che ruotano tra Jesolo, Caorle e Bibione.

«Quando si fa la gara per la gestione dei servizi è previsto un aumento o una diminuzione delle coperture pari al 20%, negli ultimi anni è capitato più frequentemente che le aziende ci chiedessero dei potenziamenti, soprattutto durante le feste» aggiunge.

«La richiesta è stabile» aggiunge Matteo Zanella, ceo di Mst Group, società che sta gestendo il Punto di primo intervento del Lido ed è presente in altri Pronto Soccorso del Veneto e della Sardegna, «ma i gettonisti non bastano a sopperire alla carenza di personale».

Non nasconde una punta di preoccupazione in vista del prossimo anno, quando diventeranno operative le linee guida varate dal Ministro della salute, Orazio Schillaci, che ha imposto un freno all’uso dei medici con partita Iva, che potranno essere utilizzati nei soli casi di necessità e urgenza, in un'unica occasione per massimo 12 mesi, senza possibilità di proroga e laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze del personale sanitario. «Il rischio è il blackout del sistema» commenta.

Le aziende sanitarie

I direttori delle due Usl veneziane si dicono tranquilli, almeno per quanto riguarda le prossime settimane: «Durante le festività non ci sono turni scoperti» conferma Mauro Filippi, a capo dell’azienda sanitaria del Veneto Orientale, che si dice speranzoso rispetto al concorso appena bandito da Azienda Zero, per reclutare 119 medici del Pronto soccorso in tutta la Regione, di cui 16 nell’Usl 4 e 15 nell’Usl 3.

«Speriamo che arrivi qualche strutturato in più, ma credo che ci sarà qualche difficoltà» aggiunge, ricordando come anche i concorsi precedenti si sono conclusi in un flop.

Edgardo Contato, direttore generale dell’azienda sanitaria della Serenissima aggiunge: «Da noi i turni coperti da medici di cooperative sono residuali e stabili, con variazioni minime collegate alle esigenze di servizio, e addirittura sono in calo al Pronto Soccorso di Venezia. Si continua a perseguire l'obiettivo di ridurre ulteriormente l'impiego di personale non strutturato».

Il primario di Mirano

Intanto, il primario del reparto di Emergenza-urgenza di Mirano, Biagio Epifani, fa sapere che le convenzioni con la cooperativa Cmp, attiva anche a Dolo, sono state rinnovate.

«Per ora non c’è altra soluzione, serve una revisione completa del Sistema sanitario nazionale» commenta, «l’ultima soluzione ministeriale consente anche agli specializzandi del quarto e quinto anno di fare turni in libera professione, dal prossimo gennaio, una buona notizia che certo non risolve il problema ma alleggerisce il carico».

Soluzione che, però, non convince Filippi, che anticipa di non volerla adottare, nemmeno per il Pronto soccorso di Jesolo, in mano alla cooperativa.

«Gli specializzandi devono essere in condizione di lavorare in sicurezza, la situazione da noi non cambierà».

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