Turista aggredita in spiaggia, dipendente Veritas la salva

L’uomo stava ripulendo l’arenile di San Nicolò quando ha sentito le urla disperate della ragazza. La giovane, una russa di 20 anni, era inseguita da un uomo che si è subito dileguato nel verde

LIDO. Un dipendente di Veritas salva una turista russa da un’aggressione lungo la spiaggia di San Nicolò. Ieri mattina attorno alle 6.30, l’uomo stava ripulendo la spiaggia libera di fronte all’ex Ospedale al Mare, quando ha sentito le urla di una ragazza che stava correndo verso di lui chiedendo chiaramente aiuto. La giovane turista straniera era inseguita da un uomo che, subito dopo averla vista accanto al dipendente di Veritas, è scappato verso l’area verde antistante i padiglioni dell’ospedale ormai abbandonato.

«Una scena assurda - racconta Massimo Riccioli- stavo ripulendo come tutte le mattine l’arenile della spiaggia libera, e tutto mi sarei immaginato tranne vedere una ragazza che correva chiedendo aiuto. Si è diretta verso di me perché chiaramente cercava soccorsi, dal momento che era inseguita da un uomo che ormai non le era più molto distante. Se non ci fossi stato io, di sicuro l’avrebbe raggiunta in pochi metri. Non sono riuscito a distinguerne il volto, ma era alto, e non saprei dire nulla di più». La ragazza, poco più che ventenne, era alloggiata all’hotel Boulevard in Gran Viale. Non è chiaro per quale motivo ieri mattina abbia deciso di uscire così presto per raggiungere la spiaggia, fatto sta che l’operaio di Veritas se l’è trovata improvvisamente davanti.

«Nel momento in cui mi ha raggiunto ho lasciato gli attrezzi e ho cercato subito di aiutarla - prosegue - Per fortuna parlava anche in inglese, così ci siamo capiti e mi ha spiegato cosa stava succedendo. Appena mi ha raggiunto l’uomo che la inseguiva è scappato verso gli alberi che si trovano davanti l’ex ospedale e non lo abbiamo più visto. Allora ho chiamato la Polizia chiedendo aiuto, visto che queste cose non ti capitano tutti i giorni davanti agli occhi. Ho accompagnato la ragazza fino all’uscita della spiaggia e l’ho affidata agli agenti che l’hanno subito portata nei loro uffici per ricostruire quel che era avvenuto. E’ pazzesco che possano succedere cose del genere, non oso immaginare che fine avrebbe potuto fare quella giovane, se non ci fossimo stati noi a lavorare a quell’ora lungo l’arenile».

La giovane russa ha raccontato l’accaduto agli agenti di Polizia, spiegando che l’uomo che la inseguiva doveva essere un nordafricano dai lineamenti che è riuscita a distinguere. Ad ogni modo non ha sporto subito denuncia contro ignoti, ma ciò non significa che non possa farlo nelle prossime ore, una volta passato lo choc per l’accaduto. Non è tuttavia la prima volta che lungo le spiagge dell’isola si verificano episodi simili.

In passato era accaduto anche ai Murazzi e agli Alberoni. E non sempre era andata bene per le vittime, come invece è successo questa volta alla giovane turista russa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia