«Turismo, serve l’autostrada del mare»

Caorle. L’appello lanciato dagli operatori all’inaugurazione della Fiera dell’Alto Adriatico
CAORLE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INAUGURAZIONE FIERA DELL'ALTO ADRIATICO 2015 -
CAORLE - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INAUGURAZIONE FIERA DELL'ALTO ADRIATICO 2015 -

CAORLE. Competitività, offerta turistica, coordinamento, ma soprattutto autostrada del mare, snellimento delle procedure burocratiche, sanità e sicurezza: sono stati questi i temi più scottanti su cui si è aperta l’edizione 2015 della Fiera dell’Alto Adriatico di Caorle e Jesolo. Atteso per oggi, ma non ancora confermato, l’arrivo del governatore Luca Zaia che ieri, nella giornata di apertura, è stato sostituito dall’assessore Marino Finozzi, portavoce di una legge 11 sul turismo attorno alla quale si è sviluppato tutto il settore, soprattutto nell’ultimo anno, come pure il dibattito di apertura dell’Expo.

Al tavolo delle accoglienze, nella sala azzurra del Palaexpomar di Caorle, c’erano tutti i rappresentanti del turismo nel Veneto Orientale, dalle associazioni albergatori, ai commercianti passando ovviamente per le istituzioni. La nuova legge 11 dice di fare squadra per tornare a essere competitivi e allora, anche quest’anno, la parola d’ordine non poteva che essere “sinergia” tra pubblico e privato, che nel concreto (e per aggiungere qualcosa di nuovo) si traduce in Ogd, cioè i nuovi uffici di informazione che, proprio in queste settimane, stanno prendendo forma tra Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, e Cavallino Treporti.

Questione, quella del “fare squadra” tra pubblico e privato, di cui la fiera di Caorle si fa portavoce non certo da oggi, ma che probabilmente, oltre alla costituzione delle Ogd, non ha ancora trovato il giusto riscontro, e a sottolinearlo ci hanno pensato Angelo Faloppa (Confcommercio) e Marco Michielli (Federalberghi) che, con toni più alti rispetto ai presenti, hanno chiesto alla politica di fare la propria parte per agevolare l’unica imprenditoria che ancora fa sopravvivere il territorio: il turismo.

«La fiscalità ci opprime», ha detto il presidente di Federalberghi, Marco Michielli, «stiamo uscendo dal mercato a causa del peso degli oneri fiscali». E anche la sicurezza fa la sua parte, ha sottolineato Faloppa: «Viviamo nel paese delle banane. Di questa generale illegalità ci stiamo rimettendo tutti, turismo in primis. Basti pensare all’autostrada del mare: che sia più che mai necessaria è un dato di fatto ma a vincere ancora una volta è stata la corruzione».

E l’Expo di Milano? L’unico a nominarla è stato l’assessore Finozzi poco prima del taglio del nastro: «Dobbiamo puntare sul fatto che tanti passeranno attraverso il nostro territorio per raggiungere Milano». ha detto, «l’obiettivo è quello di ospitare le delegazioni mondiali».

Gemma Canzoneri

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