Turismo sanitario, Jesolo ci crede

JESOLO. Soggiorno ospedaliero con camera frontemare. Per il turismo sanitario è la nuova frontiera con destinazione ospedale di Jesolo in un moderno polo riabilitativo specialistico. Non è proprio una vacanza, ma poco ci manca. Il primo a vivere questa esperienza è stato un imprenditore rumeno di 51 anni, colpito da un infarto. Ha scelto l’ospedale di Jesolo per la sua riabilitazione cardiologica, interamente a proprie spese. Ha soggiornato dunque in una stanza con vista mare, in mezzo alla pineta e l’arenile che include la nota Spiaggia di Nemo.
«La riabilitazione a cui è stato sottoposto questo ospite è stata una rivalutazione della terapia in fase acuta», spiega il direttore della cardiologia riabilitativa, dottor Loredano Milani, «pertanto ha svolto un’attività fisica controllata e monitorata, unita a un’educazione sanitaria completa: dal controllo autonomo dei parametri alla corretta alimentazione, elementi fondamentali dopo il rientro a casa, dove sta riprendendo pian piano la vita quotidiana».
Una volta a casa, ha preso carta e penna e inviato una lettera di ringraziamenti alla direzione generale dell’Asl10 per il trattamento avuto nei sette giorni di permanenza. «Quale medico che tratta anche pazienti provenienti dall’estero», ha scritto, «conosco le difficoltà organizzative e logistiche connesse alle prestazioni sanitarie erogate a pazienti stranieri, a tal proposito ringrazio lo staff amministrativo dell’ospedale di Jesolo e dell’Asl10, che con professionalità e prontezza hanno saputo organizzare la mia trasferta in sole 24 ore dalla richiesta».
Oltre ai ringraziamenti al dottor Milani e al suo staff, il medico rumeno ha spiegato anche il motivo della propria scelta. «Grazie al supporto fornito nella città di Timisoara», prosegue, «ho scelto l’ospedale di Jesolo rispetto ad altre strutture sanitarie di Austria e Ungheria per i servizi offerti e per la sua posizione strategica. Il trattamento alberghiero è stato ottimo, sentendomi quasi l’ospite di un hotel piuttosto che di un ospedale. Sono quindi contento e soddisfatto della mia scelta e considero l’ospedale di Jesolo un centro riabilitativo qualificato e di riferimento europeo per pazienti stranieri che necessitano di prestazioni riabilitative qualificate».
Il direttore generale Carlo Bramezza è stato entusiasta. «Queste considerazioni gratificano il grande lavoro svolto nell’ospedale di Jesolo e confermano, come d’altronde sostengo da tempo, che la vocazione riabilitativa sta portando e porterà grandi soddisfazioni, sia al personale che vi lavora e sia alla città di Jesolo. Questo polo riabilitativo, su cui c’è ancora molto da lavorare, aprirà infatti a nuovi e interessanti scenari di turismo sanitario, inclusivo, in piena sintonia con la direttiva europea sul Cross Border Care per la libera circolazione dei pazienti in Europa, e in piena sintonia con le scelte che la Regione ha riservato per questa meravigliosa struttura fronte mare. Il mio ringraziamento all’utente per quanto scritto, e a tutto il personale che ha contribuito nel trasformare l’ospedale di Jesolo in un moderno polo riabilitativo specialistico».
Giovanni Cagnassi
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