Turismo "invasivo" a Venezia. Pic-nic sulla panchina del cimitero

Ennesimo episodio di maleducazione a San Michele. Veritas: «Nuovo regolamento, divieti più espliciti»

VENEZIA. Una foto: un uomo seduto su una panchina, con in mano un panino, al quale ha appena dato un morso. Accanto, sacchetti di cibo aperti, tra carta e alluminio. In piedi di fronte a lui, la moglie. Abiti sportivi, nessuna emergenza sociale. Tutt’attorno, le tombe del cimitero di San Michele.

A scattare questa foto non è stato un “barricadero” del decoro pronto ad indignarsi per un nonnulla, né un comitato o una pagina Facebook: ma il cardiologo Gabriele Risica, accompagnata dal commento: «A quando Airbnb nelle tombe di famiglia?».

Continuano infatti le cattive, maleducate abitudini, di troppi turisti in visita allo storico cimitero di San Michele, segnalate anche nelle scorse settimane da un nostro servizio, accompagnato da immagini di tutto quanto è vietato fare in cimitero - come da cartelli all’ingresso dell’isola - ma viene regolarmente fatto: iniziando dai pic nic tra le lapidi, appunto, per quanto un po’ perversa possa apparire anche solo l’idea di farsi un panino e stappare una lattina tra le tombe.

Venezia, a passeggio col cane tra le tombe: proteste al cimitero

O, come pure, portare a spasso il cane: divieto contestato dagli animalisti, se non fosse che certo non possono fare i loro bisogni su una tomba. O fumare: lo fanno in tanti in cimitero. Poi ci sono proibizioni comprensibili per proteggere l’intimità di chi partecipa ad un funerale o raccolti accanto a una tomba, ma difficilmente applicabili ovunque, come quello del divieto di scattare foto o video a “qualsiasi ambito cimiteriale”, mentre intere comitive di turisti sbarcano a San Michele proprio per visitare ed immortalare le tombe del poeta Ezra Pound, dello scrittore Joseph Brodskj, dell’allenatore Helenio Herrera, del musicista Igor Stravinskij, del coreografo Sergej Djagilev, dello scultore Emilio Vedova, del compositore Luigi Nono.

Per il resto a San Michele - come negli altri cimiteri cittadini - valgono gli stessi divieti che vigono in tutta la città, come da regolamento di Polizia municipale: non aggirarsi a torso nudo, non gettare rifiuti a terra e, appunto, non fare pic-nic. Ma non c’è niente da fare, la svanita maleducazione ha la meglio, compresa quella di trovare riposante mangiarsi un panino, mentre altri vano a fare visita ai propri cari defunti.

«Stiamo mettendo mano ad un nuovo regolamento, che renda più espliciti i divieti», osservano da Veritas, «ma certo il nostro personale deve badare ai servizi cimiteriali, non ha né il tempo né il potere di sanzionare eventuali comportamenti illeciti, anche se certo non si girano dall’altra parte se vedono un gruppo fare merenda seduti a terra».

Alla fine, a San Michele come nel resto di Venezia, è sempre un problema di gestione dei flussi, sovraffollamento (troppi turisti in visita) e maleducazione (di singole persone, ma che diventano - appunto - troppe, quando si concentrano in uno spazio ristretto: si tratti di addentare un panino tra le tombe o stravaccarsi su un ponte a decine, per mangiare la pasta appena acquistata dal vicino take-away).(r.d.r.)

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