Turismo in crisi, Masiero «Colpa degli albergatori»

Baruffe tra consorzi: Il presidente di “ConChioggiaSì” contro “Lidi di Chioggia” per il calo dei posti letto e la mancanza di progetti di hotel di lusso a 5 stelle
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Guerra aperta sul fronte turistico. La città, ancora una volta, si trova divisa su uno dei settori trainanti dell’economia perdendo l’occasione di fare squadra per rilanciare il comparto. Le scintille a distanza tra i due consorzi di promozione esistenti è solo la punta di un iceberg ben più ampio che racchiude guerre decennali tra sigle diverse del settore.

Altrove si fa squadra per portare a casa il massimo utile possibile e per dialogare con più facilità con le istituzioni pubbliche, a Chioggia avviene il contrario.

Due sigle per il settore balneare (Ascot, Gebis) che salgono a tre se si tiene conto dei campeggi (Cisa camping), due sigle per i residence e gli affittacamere (Associazione locatori e Accam), ora anche due consorzi di promozione turistica (ConChioggiaSì e Lidi di Chioggia).

Peccato però che la Legge regionale 11 del 2013 sancisce in modo chiaro che solo un consorzio può essere accreditato e ammesso ai bandi per ricevere finanziamenti. Mentre le categorie litigano, gli altri pensano ai progetti da presentare e a come ottenere finanziamenti. Dopo le scintille a distanza di due giorni fa tra i due consorzi, ieri il presidente di ConChioggiaSì, Marino Masiero, ha lanciato un altro strale agli albergatori accusandoli di avere grosse responsabilità nella contrazione delle presenze degli ultimi anni.

«L’associazione albergatori (Asa)», sostiene Masiero, «ci accusa di non aver ottenuto risultati con il consorzio, ma molti suoi soci fino a poco tempo fa sedevano nel consorzio, cosa hanno proposto? L’Asa ha mai ammesso che le performance deludenti di Chioggia rispetto alle altre località veneziane dipenda dal fatto che negli anni sono calati i posti letto complessivi secondo la strategia che riducendo i posti si assicurano i clienti per le strutture rimaste? Perché a Jesolo in due anni aprono due hotel a cinque stelle e a Chioggia tra poco chiuderà l’ennesimo hotel per trasformarsi in un altro residence?».

Dall’altra parte il consorzio Lidi di Chioggia tira dritto, forte dei numeri (63 imprese del ricettivo, 450 associati) che gli consentono di farsi accreditare dalla Regione e di accedere, dal prossimo febbraio, ai bandi che mettono a disposizione risorse per la promozione. A ConChioggiaSì rimangono due strade: chiudere i battenti o cercare di farsi accreditare tra i consorzi delle città d’arte. Rimane però l’assurdità di aver perso l’ennesima occasione per far sentire fuori Chioggia una sole voce, più imponente.

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