Tumori, in Veneto 86 nuovi casi al giorno
PADOVA. Ottantasei veneti al giorno si ammalano di tumore. A fine 2016, nella nostra regione, saranno 16.300 gli uomini e 15.100 le donne che dovranno intraprendere un percorso di cura contro il cancro. Il loro numero andrà a incidere su quello delle persone già colpite: 280.871 quelle viventi nel 2015 di cui 66 mila per tumore al seno, 41 mila alla prostata e 39 mila al colon.
Dati, questi, che collocano il Veneto ai vertici nazionali per entità di casi, in seconda posizione dopo la Lombardia (in valore assoluto). È quanto emerge dal dossier “I numeri del cancro in Italia” elaborato da Aiom (Associazione Italiana Oncologia Medica) e Airtum (Registro tumori) e presentato l’altra mattina a Roma, al ministero della Salute. Malattia e alcol. Perché in Veneto ci si ammala di più che altrove? Perché siamo secondi in Italia per nuovi casi con riferimento al carcinoma seno (4.400 casi stimati nel 2016), alla prostata (2.900) e al melanoma (1.500)? «Il territorio, dato valido anche per le altre regioni del Nord, mostra un’incidenza dei tumori più alta rispetto al Centro sud del Paese», conferma Umberto Basso, dirigente di Oncologia Urogenitale allo Istituto Oncologico Veneto con sede a Padova, «Tutto questo in ragione alla maggior diffusione del consumo di alcol e a vari fattori alimentari».
L’alcol, ma non solo: sulla degenerazione delle cellule incidono - come spiega il report nazionale - anche fattori come l’invecchiamento della popolazione (l’attesa di vita in Veneto è di 81 anni per gli uomini e di 86,1 per le donne, terzi in Italia per longevità), l’inquinamento, gli stili di vita più in generale. Accanto ai numeri, elevati, dei malati c’è però anche la buona notizia delle guarigioni: «Va sottolineato», precisa al riguardo Basso, «che i tassi di sopravvivenza al Nord sono superiori in relazione ad una maggior accessibilità a protocolli di cura moderni ed efficaci. Inoltre i tassi di sopravvivenza nazionale sono decisamente superiori alla media europea, a dimostrazione che la sanità italiana rimane di altissimo livello nonostante i continui tagli di budget».
La percentuale di sopravvivenza per le patologie più diffuse, seno e prostata, raggiunge il 90% a 5 anni dalla malattia. La prevenzione. La diagnosi precoce è fattore di guarigione per svariati tumori, come mammella, colon retto e cervice. In Veneto le percentuali di donne che si sono sottoposte alla visita nell’ambito di uno screening sulla mammella sono del 62% e al di fuori del programma del 21%.
L’importanza dei controlli viene sottolineata da Vittorina Zagonel, direttore di Oncologia medica 1 allo Iov: «Mi sento di ribadire l’invito all’abolizione del fumo e alla limitazione dell’uso di alcol e la necessità di stili di vita sani, con un’attività fisica quotidiana e costante, un’alimentazione ricca di frutta e verdura che limiti il consumo di carni rosse e grassi animali. Dal punto di vista dello screening, il Veneto è tra le regioni più virtuose, ma rimane scoperta una certa quota di popolazione soprattutto per il tumore del colon e del retto».
Le novità della ricerca. Allo Iov è partito un progetto di ricerca che studia le caratteristiche immunologiche del tumore e le modalità di risposta ai farmaci. Una ricerca sulla quale si fa grande affidamento anche con l’obiettivo di personalizzare le cure. «Lo Iov ha inoltre in atto protocolli di terapia innovativi con farmaci immunoterapici per diversi tipi di tumore», afferma la dottoressa Zagonel, «Nella nostra Regione siamo in prima fila contro il big-killer». E oggi, per due giorni, Padova ospiterà il meeting internazionale di universitari e medici impegnati nella ricerca e nella cura del carcinoma mammario.
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