Tumori della pelle, in zona cento nuovi casi ogni anno

Con i nuovi farmaci la sopravvivenza è passata dal 10 al 50%. L’esperto: «Lettini solari cancerogeni come le sigarette»
Una ragazza sul lungomare a Marina di Pisa, 28 luglio 2013. ANSA/FRANCO SILVI
Una ragazza sul lungomare a Marina di Pisa, 28 luglio 2013. ANSA/FRANCO SILVI

PADOVA. Cento nuovi casi di melanoma cutaneo all’anno, e questo è quanto si registra solo All'Istituto oncologico veneto (Iov). È uno dei tumori più in aumento: colpisce il 5 per cento in più della popolazione ogni anno.

Se ne è parlato durante il convegno “Rete oncologica del Veneto per il melanoma” che si è svolto al Centro culturale San Gaetano. Gli esperti puntano il dito contro la scorretta esposizione al sole. «Attenti a proteggere i bambini» avverte il professor Carlo Riccardo Rossi, direttore dell’Unità operativa melanomi e sarcomi allo Iov, «è stato dimostrato che chi è stato esposto a frequenti bruciature nel corso dell’infanzia e adolescenza ha più probabilità di sviluppare un tumore cutaneo».

Le radiazioni solari invecchiano la pelle e possono causare diversi tipi di tumore, non solo il melanoma. «Non bisogna esporsi nelle ore centrali della giornata ed è bene utilizzare una crema ad alta protezione», consiglia il professor Rossi, «sbaglia chi pensa che sia una buona abitudine sottoporsi a qualche seduta di abbronzatura artificiale prima di andare in spiaggia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha paragonato i lettini solari al fumo di sigaretta come pericolosità cancerogena».

Durante il congresso si è discusso sugli strumenti a disposizione della Rete oncologica veneta per il melanoma e sulle opportunità future. Con il progetto ReteMela, Iov, Usl 16 e Azienda ospedaliera hanno standardizzato la presa in carico di pazienti a rischio, ottenendo buoni risultati sia in termini di diagnosi precoce che di trattamento. «Allo Iov siamo oberati di visite di controllo perché gestiamo tutti i casi più difficili: circa il 7 per cento della popolazione» spiega Rossi, «visto che le risorse sono limitate diamo precedenza a questi pazienti. Il resto della popolazione rientra nel progetto ReteMela che raggruppa tutti i dermatologi del territorio. Se un cittadino ha una richiesta per una visita dermatologica per controllo nevi, anche non urgente, nel giro di qualche giorno ottiene l’appuntamento in una struttura del territorio o in un privato in convenzione». Altro grande tema è l’appropriatezza delle nuove cure ad alto costo contro il melanoma. «Allo Iov disponiamo delle terapie più innovative, i nuovi farmaci “target” hanno un’efficacia superiore ai tradizionali cicli di chemioterapia. La sopravvivenza dei pazienti con metastasi da melanoma è passata dal 10 al 50 per cento in due anni».

 

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