«Tumori a Fiorentina i dati non sono allarmanti»
«Non ci sono dati allarmanti in merito all'incidenza dei tumori in Fiorentina». Il direttore generale dell'Asl 10, Carlo Bramezza, si è consultato con il direttore sanitario, Patrizia Benini, in merito alla denuncia pubblica di alcuni residenti di Fiorentina sulle emissioni e campi magnetici potenzialmente nocivi della piccola caserma delle trasmissioni, dotata di un potente apparato di ricezione con tanto di vistose antenne a pochi metri dalle abitazioni circostanti.
I residenti hanno detto all'amministrazione comunale, durante un incontro pubblico, le loro paure, dopo che ci sono state delle casalinghe morte per tumore nell'arco di pochi anni, in tutto quattro, e che i cardiofrequenzimetri al polso di appassionati di jogging saltano al transito nei pressi della caserma. La circostanza che a morire di tumore siano state per lo più casalinghe, ha alimentato molte paure. Secondo i residenti, restando per la maggior parte del tempo nelle case, sarebbero i soggetti più esposti alle radiazioni e emissioni varie.
La denuncia pubblica non è rimasta inascoltata, anche perché ha generato molte paure in tutta la popolazione residente. L'assessore all'ambiente, Luigi Trevisiol, ha annunciato che verranno consultati gli organi competenti, vale a dire Asl e Arpav. Analisi dei campi magnetici volute dal Comune diversi anni fa non avevano evidenziato problemi o pericoli di sorta legati ad emissioni elettromagnetiche nocive. In caso di apparati di ricezione, in ogni caso, i rischi non dovrebbero esserci diversamente da apparati di trasmissione dei dati.
I riflettori comunque si sono accesi su questa piccola caserma ancora operativa e molto importante, passata sempre in secondo piano rispetto alla caserma Tombolan Fava di artiglieria contraerea, poco lontana, e ora dismessa.
«È legittima la paura della popolazione in questi casi», dice la dottoressa Benini dalla direzione sanitaria, «ma non abbiamo dati sull'incidenza di tumori che possano mettere in allarme. Ora analizzaremo ulteriori dati con il dipartimento di prevenzione e attenderemo gli esami dell'Arpav per avere un quadro preciso, ma al momento ci sentiamo di escludere una correlazione».
Lo stesso direttore generale Bramezza si è messo subito in moto con il Comune per le nuove verifiche che sono state già richieste dall'assessorato, dopo una consultazione con il sindaco Andrea Cereser e il vice Oliviero Leo.
Giovanni Cagnassi
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