Tubo rotto da un’elica Torna l’acqua nei rubinetti

L’intervento dei sub per saldare la condotta si è concluso ieri sera alle 18 I disagi registrati negli appartamenti ai piani alti per la scarsa pressione
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 13.01.2018.- Rottura tubatura dell'acqua laguna tra Celestia e Bacini. Intervento dei sub.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 13.01.2018.- Rottura tubatura dell'acqua laguna tra Celestia e Bacini. Intervento dei sub.
L’intervento dei sub per saldare il tubo squarciato venerdì sera dall’elica di una barca, è stato ultimato alle 18 circa di ieri pomeriggio. Il sindaco Luigi Brugnaro ha mandato subito un tweet per ringraziare Veritas.


Oggi l’acqua tornerà a scorrere normalmente, senza la necessità di ricorrere a scorte di pentoloni per lavarsi o svolgere gli abituali lavori domestici, come avvenuto sabato mattina in molte case. La conseguenza del guasto, avvenuto di fronte all’Arsenale, era stata infatti un’improvvisa riduzione di acqua nelle case dei residenti dalla Celestia a Sant’Elena. Il disagio si è fatto sentire soprattutto a chi abitava ai piani alti, a causa della pressione che serve per pompare l’acqua nei tubi. La barca che ha provocato il danno non si è fermata, ma si presume sia stata un’elica non solo dalla forma dello squarcio, ma anche perché ha lasciato tracce di zinco sullo squarcio. «Non è un tubo vecchio» ha spiegato Veritas «Risale al 1970, ha un diametro di 60 centimetri, è di acciaio ed è stato squartato per circa 50 centimetri. Inoltre era in un punto segnalato e in secca, non si capisce come non lo abbia visto». Chi lo ha preso in pieno si deve essere distratto oppure non lo ha visto a causa del buio. Il tubo, adesso aggiustato grazie a una saldatura complessa, proviene dalla stazione di pompaggio di Piazzale Roma e arriva fino all’Arsenale. Nell’ultimo tratto emerge dal fondale ed è segnalato. Per sistemarlo Veritas ha dovuto chiamare una squadra di sub esperti in saldature subacquee. Gli operai specializzati sono andati avanti tutto il giorno sabato e domenica, sfruttando al massimo la luce naturale. L’intervento è stato ultimato nonostante l’oscurità. Per due giorni intanto migliaia di persone hanno dovuto accontentarsi di qualche rigagnolo di acqua. In tanti sabato, soprattutto a Sant’Elena, sono rimasti all’asciutto, con qualche gocciolina che a stento scendeva dai rubinetti. Al primo e secondo piano l’acqua, anche se posa, è arrivata, mentre dal terzo in su è stato un problema. Già ieri sera si sono visti dei miglioramenti, ma da oggi la situazione è tornata sotto controllo.


L’acquedotto di Venezia è stato inaugurato nel 1884, come racconta il Museo dell’Acqua che Veritas ha inaugurato nella sede di Sant’Andrea. Si sviluppa attraverso 25 comuni per quattro mila chilometri di condotte, 1150 chilometri solo nel Comune di Venezia. Circa la metà delle condotte risale ai primi del Novecento, ma per sostituire i tubi sarebbe necessario spaccare metà città. «Si prosegue alla sostituzione quando si apre il sottosuolo o quando si rompono» conclude Veritas «Ma in questo caso è stato rattoppato perché non era vecchio».


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