Tubo rotto, bolletta salata, ma nessuno può ripararlo

Il Comune di Cona si è visto recapitare una bolletta da capogiro, ma per rifare la tubatura servono troppi soldi. Dalla scorsa estate nessuno riesce a venirne a capo

CONA Duemilacinquecento euro di bolletta dell'acqua, a causa di un tubo rotto che non si riesce a riparare, in cimitero a Cona. La vicenda, davvero curiosa, è emersa dopo la recente istituzione del servizio di segnalazioni Whatsapp-Cona, quando qualcuno ha fatto notare che una “piccola” segnalazione, risalente alla scorsa estate, non aveva trovato risposta e auspicava che il nuovo sistema potesse servire «a qualcosa».

Il problema riguarda un rubinetto, in cimitero, che sgorga direttamente sul cemento, schizzando d'acqua chi va a riempire i vasi per i fiori. Potrebbe servire una griglia di scarico? Da questo banale problema è scoppiata una questione di non poco conto. Il sindaco, Alberto Panfilio, ha reso noto, infatti, l'arrivo di quella bolletta, diversi mesi fa, dovuta alla rottura occulta della condotta.

Grazie a qualche trattativa con fornitore del servizio idrico e con l'assicurazione, il Comune ha evitato di sborsare oltre 2500 euro ma avrebbe dovuto riparare il tubo per ripristinare il funzionamento del rubinetto centrale. Invece non è stato possibile perché si sarebbe dovuto eseguire «uno scavo di decine di metri, passando sotto un blocco di loculi», spiega Panfilio, soluzione troppo onerosa per le casse comunali.

Quindi si è optato per l'installazione, dentro il cimitero, di un nuovo rubinetto, «collegato alla linea dei bagni» ma, ancora una volta, afferma il sindaco, «per realizzare la griglia e le linea di scarico bisognerebbe rompere il marciapiede, oltre che posare una tubazione di diversi metri fino alla linea delle acque bianche». Insomma il problema sembra insolubile, a meno che non si usi un semplice secchio da svuotare periodicamente. Magari corredato da un lavandino che un cittadino si è detto disposto a regalare al Comune.

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