Truffa milionaria prima dello schianto

Thomas Wagner era venuto a Venezia per riscuotere un grosso credito: «Mi hanno consegnato banconote false»
Di Carlo Mion

La morte nell’incidente aereo del 14 luglio del milionario tedesco Thomas Wagner diventa un giallo dove compaiono una valigetta di soldi falsi e il fallimento del suo impero che contava quaranta portali web. Per finire le autorità della Slovenia, dove è caduto l’aereo partito da Venezia, non hanno ancora confermato l’identità di due delle persone morte nello schianto. Nel frattempo in Germania i media iniziano a scavare su una vicenda che appare sempre più ingarbugliata e cercano legami tra l’incidente e la bancarotta dell’impero Wagner.

L’incidente avviene a metà mattina del 14 luglio. Il milionario tedesco partito da Venezia a bordo di un Piper 320, assieme al pilota e ad altri due passeggeri, è diretto a Lipsia. Arrivato poco dopo il confine con la Slovenia il velivolo lancia il “My Day” e sparisce dai radar. Per le autorità slovene a causare la caduta il maltempo e la formazione di ghiaccio sulle ali. Altri aerei avevano avuto lo stesso problema in quel momento.

Ma cosa ci faceva Wagner a Venezia? Da quanto si è ricostruito era arrivato il 13 luglio per recuperare un credito. Una cifra ingente, secondo quanto fanno sapere fonti dell’Unister, la holding creata dal milionario tedesco che si occupa di digitale e in particolare di viaggi e voli low cost. Una versione a cui le nostre autorità, ma anche quelle tedesche, non credono fino in fondo.

Lo stesso 13 luglio Wagner si presenta alla polizia di frontiera di Venezia per denunciare di essere stato truffato. Davanti ai poliziotti mette per iscritto che i soldi che gli erano stati restituiti erano falsi. Si tratta di euro e franchi svizzeri per un valore di alcuni milioni di euro. E contemporaneamente consegna il denaro falso alla polizia. Dice che a truffarlo sarebbe stato un italiano e che si era accorto del raggiro solo quando aveva controllato attentamente il contenuto della valigetta che gli era stata consegnata.

Quindi il 14 parte per la Germania, ma purtroppo durante il volo l’aereo cade. Le autorità slovene, intervenute sul luogo dell’incidente, recuperano diversi documenti e diecimila franchi svizzeri. Questa volta veri.

La morte del milionario in Germania fa scalpore. Ne fa ancora di più due giorni dopo quando la Unister viene dichiarata insolvente. Si scopre in quel momento che il suo impero è in realtà un impero di carta. Ma non è finita. Infatti mentre in Germania sono sicuri che una delle vittime sia Oliver Schilling, 39 anni, socio di Wagner, le autorità slovene confermano che sono stati identificati solo due delle quattro vittime, cioè il milionario e il pilota 73enne del Piper 320.

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