Truffa delle auto, in 15 nei guai Iva evasa per oltre un milione

Otto indagati agli arresti domiciliari, sotto inchiesta anche Michele Aviano, 43 anni, di Portogruaro Carte false per le immatricolazioni. L’inchiesta della Guardia di Finanza è durata quasi due anni

PORTOGRUARO. Confezionavano documenti falsi che servivano per attestare la regolarità dell’immatricolazione delle auto acquistate all’estero e il pagamento dell’Iva. Per questa loro opera, all’interno dell’organizzazione, un’intera famiglia trevigiana (marito e moglie di 61 anni, figlio di 37 e figlia di 30) è finita nel calderone di un’indagine che ha portato sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata al falso e alla truffa aggravata ai danni dello Stato 15 persone, otto delle quali sono agli arresti domiciliari.

L’inchiesta della Guardia di Finanza di Treviso e della Polstrada di Vicenza ha permesso di quantificare in 130 il numero dei veicoli importati irregolarmente dall’estero, soprattutto dalla Germania, in particolare Audi, Mercedes, Bmw e Bentley.

Le indagini, durate quasi due anni, si sono rivelate complesse anche a causa del fatto che i membri dell’organizzazione si servivano di prestanome e società cartiere sia in Italia che all’estero, con lo scopo di evadere l’Iva all’atto dell’immatricolazione dei mezzi in Italia. Il sodalizio utilizzava bolle doganali modificate e timbri falsi dell’agenzia delle Dogane che attestavano la regolarità dell’immatricolazione delle auto. Gli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Treviso, coordinati dal capitano Francesco Calimero, hanno inoltre scoperto l’utilizzo di false autocertificazioni che attestavano l’avvenuto pagamento dei diritti di confine e dell’Iva per 1. 200.000 euro. Le auto venivano poi rivendute alle concessionarie e, poi, ai clienti.

Il blitz dei militari delle Fiamme Gialle è scattato all’alba e ha permesso di sequestrare beni immobili, terreni e denaro per una somma equivalente all’Iva evasa.

L’operazione congiunta di Finanza e Polstrada, coordinata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli, ha riguardato diverse province del Nord. Otto i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari. Si tratta di Michele Aviani, 43 anni di Portogruaro, Roberto Giacopuzzi, 37 anni di Verona, Maria Di Bello, 52 anni di Verona, Marco Paludetto, 45 anni, originario di Pordenone (iscritto all’Aire in Svizzera), Ermanno Percivalli, 34 anni di Brescia, ed infine Giorgio e Gabriele Volpari, padre e figlio di 66 anni e 38 anni, residenti a Cremona.

«L’organizzazione», ha spiegato il capitano Calimero, «era ben strutturata e ognuno aveva il proprio specifico compito: c’era chi andava a recuperare le auto all’estero e chi invece produceva la documentazione falsificata da presentare alla Motorizzazione civile di Salerno e Cremona».

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