Truffa dei mobili antichi, reato prescritto
Non doversi procedere perché il reato è prescritto, tenuto conto che i fatti contestati risalgono al 2009. Così si è concluso ieri, davanti al giudice monocratico Andrea Battistuzzi, il procedimento che vedeva imputati per una truffa di mobili i veneziani Luciana Gastaldon, 68 anni, e Paolo Lazzari, 70 anni, entrambi difesi dall’avvocato Laura Mattucci.
Il pubblico ministero Stefano Buccini aveva chiesto il riconoscimento della colpevolezza dei due imputati, tenendo tuttavia conto che il reato è prescritto. Il difensore, invece, nella sua requisitoria aveva sostenuto la tesi dell’assoluzione per i propri assistiti.
Secondo l’accusa, Gastaldon e Lazzari sarebbero riusciti a farsi consegnare da una collezionista, che già aveva avuto modo di acquistare oggetti antichi dai due veneziani, la somma di 10 mila euro quale anticipo per l’acquisto di alcuni mobili antichi che si trovavano in una casa in centro storico, nella zona dell’hotel Gritti. Si trattava di mobili di valore, che avrebbero fatto gola a qualsiasi antiquario o estimatore di questo tipo di arte.
Fino ad allora le transazioni tra i veneziani e la collezionista erano andato bene, quella volta invece qualcosa era andato storto: in un primo tempo Gastaldon aveva precisato di non avere ancora la disponibilità di quei mobili, legati a un’eredità.
Poi però chiese alla collezionista 10 mila euro per bloccare la prenotazione dei pezzi, consegnandole a garanzia un assegno postdatato da 11 mila euro che, al momento dell’incasso, risultò bloccato in seguito alla denuncia di smarrimento dello stesso assegno.
Ieri mattina il procedimento si è chiuso davanti al giudice Battistuzzi che non ha potuto far altro che rilevare come il reato di truffa sia stato prescritto. (ru.b.)
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