Truffa dei biglietti: ecco uno dei falsi "venditori Actv"
VENEZIA. Una “magia” di cui ha fatto le spese una coppia di giovani turisti brasiliani, Heitor e Monica. Perché quel biglietto che loro avevano comprato da quel signore così gentile con giubbotto blu all’imbarcadero delle Zattere, al primo controllo non funzionava già più: era completamente scarico, da giorni.
Continua la vendita di biglietti Actv usati e raccatati da terra ai pontili aziendali sprovvisti di biglietteria. Le emettitrici automatiche, infatti, in troppi casi non funzionano e i turisti ignari cadono preda di una truffa che si sta diffondendo a macchia d’olio.
La storia di Heitor e Monica lo spiega molto bene. Dalle Zattere (approdo senza biglietteria e con emettitrice fuoriuso) i due turisti volevano andare a San Marco. Giunti alle barriere d’ingresso del pontile, dopo aver inutilmente provato a far funzionare la macchinetta aziendale, si sono guardati attorno. Sono stati avvicjnati da un uomo con un giubbetto blu e accento veneto. L’uomo ha offerto loro il biglietto andata e ritorno a 15 euro a testa. I due hanno accettato. Per far vedere che il biglietto era buono l’uomo l’ha passato sul sensore di convalida sotto gli occhi della ragazza e la barriera ha emesso un “beep” aprendosi. Lei è passata. Lo stesso per il fidanzato.
A questo punto il “venditore” ha chiesto i soldi: 30 euro che la coppia ha pagato. Qualche dubbio quando i due hanno visto il “venditore aziendale” allontanarsi rapidamente.
Peccato che i loro biglietti fossero vuoti, scaduti da giorni e probabilmente raccattati da terra. Il “venditore aziendale” li ha fatti passare sopra un biglietto caricato con alcune corse che poi ha trattenuto consegnando quelli vuoti. Il biglietto buono sotto quello "tarocco" ha fatto aprire le porte. Ma quello consegnato era quello vuoto.
Con due euro il truffatore ne ha intascati trenta. Un gioco di prestigio abbastanza semplice che alla coppia di turisti è costato caro e che sarebbe costato ancora di più se i due fossero stati sottoposti a controllo e avessero candidamente fornito agli ispettori il loro biglietto vuoto.
La coppia è stata avvertita che qualcosa non andava da altri utenti veneziani: il controllo alla funzione “?” delle macchinette ha fugato ogni dubbio. Ma ormai del “venditore aziendale” nessuna traccia. È un uomo di circa 40 anni, piuttosto tarchiato, con capelli castani e ricci, giubbetto blu e jeans.
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