Truffa bollo auto, carabinieri in Regione: arrestato un dirigente
VENEZIA. Un arresto, di prima mattina, negli uffici della Regione a Venezia. Lucio Fadelli, dal 2007 dirigente regionale responsabile della Direzione Ragioneria e Tributi, è stato arrestato questa mattina a Venezia nell'ambito di una indagine partita dal Piemonte e che ha coinvolto quindici regioni italiane, e che riguarda il sistema di riscossione dei bolli auto. Turbativa d'asta, uno dei reati contestati al dirigente regionale. Tra le ipotesi contestate nell'indagine anche la concussione.
Di Fadelli si era parlato di recente sia per una serie di polemiche legate alla richiesta di pagamento arrivate a migliaia di veneti per bolli auto relativi al 2008. Il suo nome risulta inoltre tra quelli oggetti di minacce a Treviso nel maggio scorso da parte di una organizzazione venetista, contestato proprio per aver inviato ingiunzioni di pagamento al movimento.
Una conferenza stampa si è tenuta stamani a Torino. I carabinieri parlano di un «sistema Piemonte esportato anche in altre Regioni» scoperto nell’inchiesta sull’affidamento alla società Gec del servizio di riscossione delle tasse automobilistiche che ha portato a 15 arresti: lo ha detto oggi il capitano Pierluigi Bogliacino, che ha condotto le indagini, nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato al fianco del colonnello Nicola Fozzi. Due sono in particolare le Regioni che, insieme al Piemonte, sono toccate dagli accertamenti: Veneto e Campania. Si stanno anche vagliando episodi che riguardano la Regione Molise.
Assieme a Lucio Fadelli è finito in manette a Venezia anche Matteo Catto, di Imperia, dirigente della Gec spa, l’azienda al centro dell’indagine: l’uomo si trovava in un albergo della città lagunare. In base a quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, i manager della Gec avrebbero esercitato pressioni e condizionamenti illeciti sulla stesura dell’ultimo bando di gara della Regione per la riscossione della tassa automobilistica regionale e il bollo auto. Il management della Gec, si apprende ancora dall’inchiesta, avrebbero sfruttato le conoscenze e le capacità del funzionario della Regione Piemonte Giovanni Tarizzo (a sua volta in carcere) per fare estendere l’istituto dell’avvalimento - una innovativa forma giuridica che consente a chi partecipa a gare pubbliche di dimostrare i requisiti economico-finanziari e professionali richiesti facendo affidamento su altri soggetti detti ’ausiliarì - anche alla Regione Veneto, acquisendo l’esclusiva della riscossione tasse-bollo auto.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia