Trovato anche il corpo del quindicenne

La tragedia sull’Adige a Cavarzere. Hamza Badrane aveva tentato di salvare l’amico in difficoltà nel fiume
Di Diego Degan

CAVARZERE. È stato ritrovato ieri verso le 10, quattro giorni dopo l'annegamento, il corpo di Hamza Badrane, il ragazzo di 15 anni che era stato travolto dalla corrente dell'Adige, il pomeriggio di lunedì scorso, insieme a due suoi amici, Abdilelah Bahri e Hicham Addur, rispettivamente di 16 e 18 anni.

Ad avvistare il corpo, che galleggiava a pochi metri dalla sponda sinistra del fiume, nei pressi di località Viola, è stata una pattuglia di carabinieri che stava perlustrando l'Adige dagli argini. Il tempo trascorso dalla disgrazia, infatti, faceva presagire una imminente emersione della salma, anche se le ricerche subacquee non erano state affatto interrotte. I carabinieri, quindi, hanno avvisato i vigili del fuoco di Cavarzere che avevano già messo in acqua il gommone, nei pressi del luogo dell'incidente, in località Marice, e stavano aspettando l'arrivo del nucleo sommozzatori di Vicenza e di una squadra da Firenze dotata di un apparecchiatura tipo sonar che avrebbe facilitato le ricerche sotto la superficie dell'acqua. Il timore, infatti, era che il corpo fosse rimasto impigliato in qualche buca o redice e potesse riemergere solo fra qualche tempo.

I quattro giorni trascorsi, però, obbligavano anche a estendere il raggio delle ricerche e, per questo, si era deciso di ricorrere allo speciale strumento. L'avvistamento è avvenuto mentre le squadre di sub erano in viaggio per Cavarzere. I vigili del fuoco si sono diretti sul posto col gommone e, poco dopo, hanno trovato il corpo che, nel frattempo, era finito sotto una macchia di vegetazione. Anche la salma di Hamza, così come quella dei suoi amici, è stata portata all'obitorio di Chioggia.

I tre ragazzi si erano recati, lunedì pomeriggio, come avevano fatto altre volte, a prendere il sole su una spiaggetta che si era formata in riva all'Adige, in seguito all'abbassamento del livello delle acque del fiume. Una spiaggia ingannatrice dato che, a pochissimi metri dall'acqua, il fondo scendeva bruscamente a formare una sorta di “buca”. Ed è stato in questa buca che è caduto Abdilelah dopo essere entrato in acqua per rinfrescarsi un po'. Un passo falso, o uno spostamento rispetto a prima, della sabbia mossa dal fiume, lo ha tradito. Hamza, pur non sapendo nuotare, era corso in suo aiuto e così Hicham, il miglior nuotatore dei tre. Ma i ragazzi, abbracciati l'uno all'altro, erano stati trascinati via dalla corrente e poi separati. Nessuno era riuscito a riguadagnare la riva. A spiegare la tragedia un altro loro amico quattordicenne, che li ha visti affondare e che ha chiesto aiuto ad alcuni ragazzi italiani che passavano in quel momento, i quali hanno chiamato i soccorsi. Il corpo di Adbelilah era stato trovato nel pomeriggio di lunedì, quello di Hicham, la sera. Ora sono di nuovo tutti insieme.

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