Trova il ladro e viene preso a coltellate

Il titolare del ristorante “Al Fogher” ferito a una mano. I banditi prima avevano devastato un negozio di parrucchiera
Di Giovanni Cagnassi
Colucci - Dino Tommasella - Losson Della Battaglia - Rapina ristorante Al Fogher Natante
Colucci - Dino Tommasella - Losson Della Battaglia - Rapina ristorante Al Fogher Natante

MEOLO. Entra nel magazzino del suo ristorante alle 6 del mattino e trova un uomo armato di coltello. Paura all’alba nella frazione di Losson della Battaglia, una manciata di chilometri dal centro di Meolo, dove il titolare del Fogher è stato aggredito da un rapinatore. Ma il raid era iniziato alle 4, verso via Capo d’Argine. I ladri avevano tentato di entrare dalla parrucchiera Sara Pignatta che gestisce il salone “Your Look”. Hanno scassinato la porta, ma sono stati messi in fuga da un vicino che è uscito di casa gridando e pronto a difendersi con un piccone. Le videocamere li avrebbero ripresi. Poi hanno rubato un furgone e sono arrivati nel centro della frazione.

Ugo Natante, titolare del ristorante “al Fogher”, si era alzato come tutti i giorni alle 4.30 per andare ad acquistare la merce e per il ristorante e le sue attività. Intorno alle 6 era di nuovo a Losson per mettere nel magazzino quanto acquistato, ma appena entrato si è trovato di fronte un uomo alto, sui 30 anni, moro. Si è espresso in italiano: “Cosa vuoi tu?”, domanda indirizzata spavaldamente al titolare che a quel punto ha capito di essere a tu per tu con un ladro e in pericolo. Allora ha affrontato il bandito, intento a rubare probabilmente con altri complici che non c’erano in quel momento. Il malvivente brandiva un coltello da macellaio con lama di 30 centimetri, preso nel magazzino e utilizzato nel locale per tagliare la carne e altri alimenti. Tra i due è iniziata una violenta colluttazione e il rapinatore ha ferito il titolare alle dita della mano sinistra.

Ugo Natante ha cercato di difendersi, scalciando e allontanando con la mano il malvivente, rischiando di procurarsi lesioni davvero gravi davanti a quel coltello affilatissimo. Se l’è cavata con dei tagli alle dita, fortunatamente senza dover subire punti di sutura. Il rapinatore è fuggito all’esterno del magazzino, ancora rincorso da Natante che lo ha visto nascondersi oltre la chiesa parrocchiale. È salito a bordo di una Fiat Scudo, rubata in via Capo d’Argine, dove probabilmente erano già saliti gli altri complici, una o due persone almeno. I rapinatori erano riusciti a entrare nel ristorante e prima ancora nell’attiguo negozio di alimentari, sempre di proprietà della famiglia, infine nell’abitazione della famiglia, dove dormivano moglie e figlia di Natante, le quali sono state svegliate da rumori sospetti e non avevano capito subito che in casa erano entrati i ladri.

Lo hanno capito poco dopo, sentendo le urla che provenivano dal magazzino. Prima di essere scoperti, i malviventi hanno mangiato dei dolci e della frutta trovati alla rinfusa nel ristorante, prendendosela comoda e senza ritenere di essere in pericolo. Sono dunque riusciti a rubare dei gioielli, dei soldi in contanti per circa 1.200 euro, una bicicletta da corsa, un computer, tra il magazzino, il ristorante, il negozio di alimentari e l’abitazione al piano di sopra, per un bottino di oltre diecimila euro.

I carabinieri di San Donà con il nucleo operativo hanno avviato le indagini e raccolto i primi elementi, tra cui anche il coltello utilizzato per minacciare e aggredire Natante che il rapinatore aveva gettato lungo la strada durante la fuga. Ieri mattina anche il sindaco di Meolo, Loretta Aliprandi, ha chiamato i titolari per portare la sua solidarietà e quella dell’amministrazione comunale. Polemico l’ex sindaco Michele Basso: "Non bastano i cartelli del controllo di vicinato, ci vogliono le telecamere per aiutare le forze dell’ordine».

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