Troppo vento, rifatta l’antiporta del municipio
CAVARZERE. C'era una volta l'antiporta e ora c'è di nuovo. Si tratta dell'ingresso del municipio, palazzo Barbiani, dal nome del suo costruttore, che lo realizzò nel lontano 1889, usando accorgimenti che, ai moderni, sono sembrati inutili. E invece aveva ragione lui.
Anni fa, dopo le massicce ante che danno sulla strada, c'era una porta più piccola che separava l'ingresso dalla scalinata verso i piani superiori. Una “antiporta” eliminata coi lavori di restauro del municipio, nel 2009-2010, forse perché vecchia e brutta. Ma quei lavori, costati due milioni e mezzo di euro di cui “solo” 300mila a carico del Comune, diceva l'allora sindaco Parisotto, hanno avuto parecchi strascichi negli anni, tra cui quello della porta. Senza l'antiporta, infatti, la regolazione termica del municipio risultava praticamente impossibile: uffici troppo freddi e uffici troppo caldi, perché la lama d'aria posta all'ingresso, consumava kilowatt su kilowatt senza riuscire a contenere gli scambi termici con l'esterno. Quando c'era vento, poi, volava via tutto, compreso lo schermo del computer di qualche ufficio. L'attuale amministrazione, a corto di denaro per interventi risolutivi, aveva allora semplicemente deciso di chiudere l'ingresso principale. Si accedeva al municipio dalla porta laterale e pazienza per gli sposi che volevano la foto sulla scalinata: niente da fare, se non d'estate. Poi c'è stato l'aggiornamento sulla 626, la legge sulla sicurezza. «Dove sono le vie di fuga?» ha chiesto l'ispettore. Non c'erano, con la porta chiusa. E così si è tornati alla soluzione del vecchio architetto Barbiani, evidentemente più saggio di qualche architetto contemporaneo: antiporta all'ingresso e maniglioni antipanico per l'apertura a spinta: problema risolto.
Diego Degan
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