«Troppo traffico, manca la sicurezza»
Senza urgenti regolamentazioni del traffico acqueo «Venezia scoppierà» e «se si verificheranno ancora incidenti o collisioni tra i molti natanti presenti nei vari canali, sono da ritenere responsabili tutte le varie autorità che non hanno voluto o non sono state capaci di affrontare e risolvere il problema: la situazione riguardante la sicurezza dei servizi pubblici e della navigazione in generale è drammatica». Lo scrive Nevio Oselladore, presidente del Comitato lavoratori navigazione, che riunisce oltre 500 lavoratori di Actv, in una missiva inviata a prefetto, sindaco, Capitaneria di Porto, Magistrato alle Acque, Actv. Una lettera che è un grido di allarme sulla sicurezza della navigazione nei canali interni ed esterni della città.
«L’aumento esponenziale ed incontrollato dei flussi turistici degli ultimi anni», si legge nella lettera, «sommato a una totale assenza di strategie e pianificazioni da parte di tutti i soggetti politici e istituzionali, che nelle loro rispettive giurisdizioni e responsabilità sono coinvolti, ha determinato una totale assenza di sicurezza della navigazione in tutti i canali interni ed esterni alla città». «Evidentemente la disgrazia accaduta la scorsa estate in Canal Grande», insistono i piloti, «non è stata sufficiente agli amministratori e alle autorità cittadine a pianificare strategie risolutive al congestionato traffico acqueo veneziano. Considerando che nei prossimi anni è previsto un ulteriore aumento dei flussi turistici, quindi del traffico, in assenza di un piano strategico adeguato ne coraggioso, Venezia scoppierà. È urgente un intervento immediato di tutti i soggetti politici, istituzionali e tecnici, ognuno in funzione della sua competenza».
Intanto, nei giorni scorsi, un’ordinanza della Mobilità ha ufficializzato le quattro «aree omogenee critiche» sulle quali intervenire poi con provvedimenti ad hoc di limitazione del traffico, secondo specifiche categorie più “critiche” in questa o quella parte del Canal Grande. In ordine di gravità, la situazione è più critica a Rialto tra il Fondaco dei Tedeschi e rio San Salvador per (nell’ordine) presenza di taxi, gondole, trasporto pubblico; alla stazione, tra Rio Novo e il canale di Cannaregio per gran turismo, taxi, trasporto pubblico; in piazzale Roma (tra rio Novo e Scomenzera) per mezzi Actv e, merci, gran turismo; infine in zona San Beneto, tra San Salvador e Ca’ Foscari, per trasporto pubblico e gondole. «Si tratta di un’ordinanza quadro per individuare le aree più a rischio , per definire poi interventi mirati a limitare il traffico», sostiene l’assessore Bergamo. Intanto, in zona il traffico è sempre molto caotico(r.d.r.)
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