«Troppi turisti, attrezziamoci» Le linee guida del piano Brugnaro
«Il turismo resta la prima attività della città. E non possiamo rinunciare a quella fonte di reddito in attesa che ne arrivino altre. Non possiamo nemmeno pensare che i flussi diminuiranno. Dunque, bisogna attrezzarsi». Massimiliano De Martin, assessore all’Urbanistica, illustra il pensiero “strategico” dell’Amministrazione. Il Piano degli interventi del sindaco, illustrato in Consiglio comunale nel giugno dell’anno scorso, contiene le linee guida per la politica del Comune. Grandi temi come porto, aeroporto, off-shore in mare e Alta Velocità, Grandi navi alla Marittima per il canale Tresse, Città metropolitana e lavoro. De Martin lo condensa in pillole davanti a una platea insolita, il Rotary club di Venezia, nelle sale dell’ex teatro Ridotto, oggi hotel Monaco.
Turismo. Nuovi alberghi a Mestre e a Murano, posti letto che si moltiplicano. De Martin spiega che a Mestre “città verticale” sono previsti nuovi hotel, come a Marghera, a Murano. «Nell’isola del vetro arrivano 2 milioni e 300 mila turisti ma la sera è tutto chiuso. Dobbiamo potenziare queste aree. Pensare a un turismo diffuso, che spalmi i nuovi visitatori in tutta la città. Ma con le infrastrutture che abbiamo, porto e aeroporto in espansione, autostrade e Alta Velocità, non possiamo pensare che i turisti diminuiranno».
Il catalogo. Primo obiettivo del Piano degli interventi quello di rilanciare l’economia e attirare nuovi investitori. «Le potenzialità di questa città sono tante», dice, «evidentemente non abbiamo un buon catalogo dell’offerta. Tempi certi e procedure snelle. Sono le parole d’ordine di Brugnaro, che De Martin ripete tra gli applausi della sala. L’ottica è quella di «vendere» al mondo le possibilità economiche della città per creare lavoro. «La parte su Marghera», dice De Martin, «l’abbiamo tradotta in inglese, francese e spagnolo.
Investimenti. «In un anno», continua l’assessore, il sindaco e questa amministrazione hanno portato a casa 700 milioni di finanziamenti. Ma adesso occorre spenderli. Ascolteremo tutti, per le osservazioni e le proposte la scadenza è il 31 marzo».
Marghera. Le bonifiche con i fondi stanziati dallo Stato e dai privati, i marginamenti da completare con i 72 milioni del ministero per l’Ambiente. I 2200 ettari della Zona industriale sono secondo la giunta la prima «occasione» da sottoporre a nuovi investitori.
I cantieri. «Sono 97 i cantieri chiusi o abbandonati per difficoltà delle imprese o contenziosi», ha annunciato De Martin, «il nostro primo sforzo è quello di farli ripartire. I cantieri abbandonati circondano Mestre come una muraglia, impediscono lo sviluppo nelle zone centrali della città di terraferma».
I negozi di vicinato. «Obiettivo», ripete l’assessore, responsabile anche dell’Edilizia privata, «è quello i tutelare i negozi di vicinato, far riaprire le botteghe dei colori in centro storico». C’è chi gli fa notare che intanto al posto dei negozi aprono, uno al giorno, nuovi bar e negozi di souvenir cinesi.
I privati. «A Venezia ci si parla sempre di Università, istituzioni culturali, Cnr. E le realtà private? Dobbiamo coinvolgere di più aziende private, industrie. Far capire che l’occasione c’è, e adesso investire a Venezia conviene».
Le cose fatte. «Ci criticano e ci dicono che non si muove nulla», conclude, «ma molte cose sono state fatte in questo anno e mezzo. Non vogliamo polemizzare con chi c’era prima, ma abbiamo trovato una situazione difficile. Abbiamo coperto il buco del Lido, portato la mostra di Klimt a Mestre, riportato le Generali a Venezia, riavviato l’M9. Investito sul Tronchetto, sbloccato 30 milioni su Tessera e l’aeroporto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia