Troppi spacciatori e delinquenti chiude un’edicola in via Piave
VENEZIA. Non ne poteva più, stanco di pulire ogni giorno escrementi umani, raccogliere bustine di droga, doversi districare tra spacciatori e malviventi. L’edicola di via Piave, fronte giardinetti angolo con via Sernaglia, ha chiuso i battenti da poco più di un mese. All’inizio tutti pensavano che il titolare, Luca, si fosse solo preso qualche giorno di ferie, o avesse avuto dei problemi. Niente di tutto questo. Non ce la faceva più, era arrivato al limite della sopportazione.
«Sono stufo marcio», racconta Luca, «ho detto basta con questa zona e chi la frequenta, ogni mattina quando andavo ad aprire, dovevo pulire con il lisoformio per terra, quello che lasciava chi passava la notte davanti. Le ho provate tutte, ho coinvolto forze dell’ordine, chi di dovere, ma tanto a nessuno interessa nulla alla fin fine». Racconta ancora: «Trovavo bustine di droga, siringhe, dietro l’edicola facevano di tutto, adesso, poi, che sta per arrivare la stagione primaverile». Il riferimento è al via vai delle “signorine” ma anche quello semplicemente dei frequentatori notturni, che fanno il bello e il cattivo tempo. Ultimamente i residenti trovano preservativi rossi dappertutto, e pare - vociferano gli abitanti dei condomini prospicenti che devono fare i conti con i trend del momento - che vadano alla grande.
Insomma, l’edicolante doveva spazzare e pulire il suo “spazio vitale” da escrementi, pipì, siringhe, preservativi, a seconda del periodo e delle mode. E così ha deciso di abbassare le serrande e prendersi una pausa. Sulle saracinesche dell’edicola, da qualche mese era spuntata anche una scritta “ritrovo spacciatori”. E c’è chi sostiene che adesso che l’edicola è chiusa, ce ne siano meno di una volta: «Utilizzavano i cassoni dei giornali per sostare, starci sopra, insomma, non c’era niente da fare, quando pioveva poi, ancora peggio». Adesso la licenza è stata sospesa e la volontà è quella di vendere, dopo 21 anni di lavoro. E così un’altra attività italiana se ne va, una delle ultime perché via Piave è per la quasi totalità in mano a stranieri.
Nel frattempo il comitato Sos Mestre, ha organizzato una manifestazione in programma oggi (sabato) pomeriggio alle 15, con ritrovo proprio ai giardinetti di via Piave, per proseguire poi fino a piazza Ferretto. Tra gli slogan dell’iniziativa “Certezza della pena, no allo svuota carceri, stop al degrado e alla criminalità, no al reato per eccesso colposo di legittima difesa e solidarietà alle donne”, una manifestazione che gli organizzatori hanno definito “apolitica, apartitica e pacifica”. «Un modo», spiegano dal comitato che da tre anni continua a segnalare episodi criminosi in città, «per stare vicino a tutte le persone aggredite, che hanno subito furti, violenze, per i nostri anziani, per i nostri figli e per noi: la città deve rivivere con la brava gente e non a chi delinque».
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