Troppi islamici al Centro, ora rischia la chiusura
MESTRE. Centro islamico di via Fogazzaro a rischio chiusura. Ieri mattina i residenti della strada e specialmente quelli che abitano nello stesso condominio del centro culturale islamico bengalese, hanno notato un avviso appeso fuori dalla porta, scritto in italiano e nella lingua bengali: “Si prega di non entrare nella moschea con qualsiasi tipo di borsa per motivi di sicurezza”. Un avviso che, nell’intento dei vertici della comunità, serve a far capire che gli stessi bengalesi ci tengono alla sicurezza. Ma anche un modo di collaborare con le forze dell’ordine visto il clima di allarme e prevenzione antiterroristica che si è generato di recente.
In quartiere la tensione si taglia con il coltello tra gli abitanti di via Cappuccina e via Fogazzaro: nel mirino di una parte dei residenti è finito anche il centro islamico, sempre più frequentato. Tanto che sono spuntati diversi esposti, tra cui quello del comitato Marco Polo di Luigi Corò. Ad inizio settimana la Polizia municipale ha eseguito un sopralluogo e ha riscontrato irregolarità “di natura edilizia”, legate ai parametri necessari e previsti dalle normative in continua evoluzione.
Tra questi la capienza. I vigili hanno fatto verbale e segnalato a Procura, Prefettura e settore comunale edilizia privata, che adesso dovranno decidere se prendere provvedimenti. La comunità, stando ai vigili, avrebbe preso atto del problema. «Abbiamo fatto gli accertamenti del caso e segnalato all’autorità competente», conferma il comandante dei vigili, Marco Agostini, il quale fa capire che tra i vari problemi ci sarebbe anche la capienza e dunque il sovraffollamento. Il centro islamico è di proprietà della comunità bengalese, che quando l’ha trasformato in sala di preghiera ha anche dato incarico a un architetto di realizzare le pratiche per consentire il culto. Nel frattempo la comunità è corsa ai ripari e ha modificato gli orari di preghiera, aggiungendo un turno ai consueti due del venerdì, in modo da diminuire il numero di persone che pregano contemporaneamente, e che sono troppe. «Speriamo che non chiudano il Centro», spiegano alcuni fedeli. «Per ora non abbiamo altri luoghi dove riunirci, anche se stiamo cercando un posto più capiente. La gente qui attorno ci dà la colpa di schiamazzi e confusione notturna, ma non siamo noi il problema, sono altri: noi rispettiamo le regole».
Un frequentatore parla di multe in arrivo e precisa che non sono ammesse le borse di discreta dimensione, non certo di borselli da uomo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia