Troppi furti e falsi tecnici del gas Catene ora chiede più controlli

Menin (Comitato di autogestione del quartiere): «Gli anziani hanno paura di uscire da soli la sera» L’ultimo caso segnalato dai residenti è un magazzino scassinato in via delle Case Nuove
Di Massimo Tonizzo
via case nuove a Marghera Catene
via case nuove a Marghera Catene

MARGHERA. Sono una decina le segnalazioni da inizio mese di furti tentati o riusciti nell’area di Catene attorno a via Trieste, zona abitata soprattutto da anziani e famiglie poco numerose. Ma ora gli abitanti si sono stancati, e chiedono alle forze dell’ordine e alla Municipalità di intervenire. Da una decina di giorni le laterali di via Trieste a Catene hanno subito una proliferazione di tentativi di furto che non ha pari almeno negli ultimi anni. L’ultimo caso, la notte tra martedì e mercoledì, ha visto il tentativo di ingresso in un magazzino del civico 10 di via delle Case Nuove, con la porta di accesso scassinata ma, almeno a un primo controllo da parte dei proprietari, niente portato via. Nella settimana precedente, invece, analoghe segnalazioni, in parte non denunciate alle autorità, avevano coinvolto la stessa via delle Case Nuove, questa volta nella parte confinante con via del Parco Ferroviario, via Catene e via del Bosco. Gli abitanti della zona, inoltre, lamentano che negli ultimi giorni sono aumentati i casi di citofonate nel pieno della notte e presunti appostamenti per verificare se alcuni appartamenti siano abitati o meno. «Ad essere preoccupati», spiega Graziano Menin, rappresentante del Comitato di autogestione delle case di via Case Nuove, «sono soprattutto i numerosi residenti anziani e soli. Alcuni di loro sono arrivati al punto di non azzardarsi a uscire di casa passata una certa ora. Magari sono solo preoccupazioni esagerate, ma l’aria che si respira a Catene attualmente non è certo delle migliori». Ai tentativi di furto, inoltre, si associa un’altra segnalazione preoccupante. «La settimana passata» racconta una residente in via del Bosco, «mi hanno suonato alla porta interna dei presunti venditori del gas, senza cartellini di riconoscimento o altro, che volevano assolutamente parlarmi dentro casa. Io non ho aperto, ma gli altri condomini dovrebbero prestare maggiore attenzione a chi suona». «Ci riuniremo in tempi brevi per un confronto e una ricerca di soluzioni adeguate», conclude Menin, «intanto faremo presente la situazione alla Municipalità e alla polizia locale, Per ora, quello che consigliamo ai residenti è di stare in guardia, aprire la porta condominiale solo quando ci si è accertati dell’identità di chi ha suonato e segnalare e denunciare alle autorità ogni tentativo di intromissione in case o magazzini, senza paura di ripercussioni personali».

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