«Troppi arretrati in Corte d’Appello»
Dopo i guasti del Civile, gli avvocati veneziani dell’Associazione nazionale forense segnalano quelli del Penale. Nel loro documento, inviato al presidente dell’Ordine degli avvocati lagunari, però, per ben due volte si sentono in dovere di precisare che «quanto segue non vuole essere in alcun modo una critica all’operato del Consiglio dell’ordine». La loro precedente segnalazione, anch’essa firmata dal presidente dell’associazione Anna Paola Klinger e dal segretario Andrea Franco, era stata accolta da piccate prese di posizioni da parte di alcuni componenti del vertice della professione, che probabilmente l’avevano vissuta come un attacco nei loro confronti.
L’Associazione forense prima di tutto ricorda che «non agli avvocati, ma alla struttura, vanno ascritte disfunzioni e ritardi che invece vengono spesso attribuite alla classe forense». Nel documento, per quanto riguarda il Tribunale dei minorenni, si legge che «giacciono nelle cancellerie fascicoli con richieste di definizione del procedimento per irrilevanza del fatto, formulate da almeno tre anni, con l'ovvia conseguenza che indagati oramai maggiorenni, si trovano tutt'oggi sottoposti a procedimento penale che dovrebbe essere definito oramai da tempo, con tutte le conseguenze che questo può comportare».
Per quanto riguarda l’ufficio gip del Tribunale, il documento sostiene che «soffre di una grave mancanza di personale... il capo dell’ufficio svolge le funzioni di presidente facente funzioni del Tribunale, un giudice è stato distaccato presso la Corte d’appello, un altro ancora è stato trasferito su sua richiesta». Per la Corte d’appello «da un lato», proseguono gli avvocati, «non si comprende perché nella Cittadella della Giustizia di Piazzale Roma non siano state trasferite le sezioni penali del Corte d'Appello, posto che le udienze vengono trattate da difensori provenienti da tutto il distretto veneto e sia stato invece trasferito il settore civile, e non tutto, dove per lo più operano in qualità di domiciliatari, avvocati di Venezia». Inoltre anche per la Corte vengono denunciate le carenze d’organico «tali da non riuscire a smaltire l’arretrato che è di dimensioni allarmanti». Unica pecca del Tribunale monocratico, invece, «una non buona programmazione delle udienze», che spesso costringe avvocati, imputati e testimoni a lunghissime attese nei corridoi.
Infine, i giudici di pace di Riva de Biasio, dove «va innanzitutto lamentata la formazione dei ruoli che prevede la fissazione in un numero considerevole di procedimenti, ma le udienze vengono chiuse alle 14.30, motivo per il quale la gestione dei ruoli si palesa complicata, convulsa e costringe colleghi e testimoni ad attese insostenibili». Inoltre la «verbalizzazione riassuntiva nelle udienze vanifica di fatto la cross examination con tutte le conseguenze che comporta».
Anche in questo ufficio, come per la maggior parte del settore Penale, il personale di cancelleria è assolutamente inadeguato. Una circostanza che anche il presidente della Corte d’appello Antonino Mazzei Rinaldi aveva denunciato in apertura della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario, durante la quale aveva segnalato una carenza media del 30 per cento. Nel documento precedente, due mesi fa, il consiglio direttivo dell'Associazione forense veneziana chiedeva al Consiglio dell'ordine un intervento «celere e significativo», visto che i disagi segnalati cominciano ad intaccare la fiducia della cittadinanza nei confronti della giustizia e di conseguenza anche nei con fronti della classe forense.
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