«Troppi anziani indigenti intervenga il Comune»
Fa scalpore il caso del settantottenne trovato morto in casa dopo 20 giorni Interrogazione di Deppieri, “ Nova Mira” chiede l’ausilio del controllo di vicinato
MIRA. «Quello che è successo è gravissimo. Sono decine e decine gli anziani a Mira ridotti nell’indigenza e nella marginalità da condizioni di vista sempre più precarie. Le residenze di solidarietà e il vicinato devono cercare d’individuare e segnale situazioni che spesso sfuggono ai servizi di controllo. Da soli i servizi del Comune a volte non bastano». È questo l’appello che lancia il sindaco di Mira Marco Dori dopo la morte di Severino Scavezzon un anziano di 78 anni pensionato ex operaio della Breda trovato morto in casa dopo una ventina di giorni dal decesso in via Trescievoli a Mira al civico 59. Si stima che a Mira siano almeno un centinaio gli anziani e le persone con forti disagi sociali che sono a rischio di fare stessa fine del 78 enne. Ieri all’obitorio dell’ospedale di Dolo si è fatta l’autopsia ordinata dalla magistratura per chiarire le cause della morte.
L’uomo da tempo si era isolato e abitava in una casa diroccata senza luce nè acqua. L’acqua che utilizzava per lavarsi e bere, era quella che tirava sul dal pozzo. Era anche senza riscaldamento. Una condizione di marginalità nota ai residenti. I parenti che abitano in Friuli, non avendo più notizie di lui, hanno chiesto a carabinieri e pompieri di controllare in casa.
L’assessore ai servizi sociali Chiara Poppi chiarisce: «Da quanto ci risulta Severino Scavezzon non era in carico ai servizi sociali. Purtroppo siamo venuti a conoscenza della sua situazione dopo la morte».
Non è la prima volta a Mira che episodi di marginalità sociale e solitudine si trasformano in tragedie. Tutti ricordano a Mira il terribile caso dei fratelli Gallina, Mauro ed Emanuele di 41 e 44 anni, che morirono in un appartamento dell’Ater in via Borromini al civico 10 a Mira Porte, e i loro corpi furono trovati solo dopo tre mesi, nell’aprile del 2015 in avanzato stato di decomposizione. L’alloggio era stato sigillato anche dall’Ater, per morosità, mentre i corpi dei due fratelli erano all’interno della casa e nessuno se ne accorse. Sulla vicenda chiedono chiarezza il consigliere comunale della Lega Nord e segretario del partito Stefano Deppieri, che presenterà un’interrogazione in Consiglio, il portavoce del gruppo “Nova Mira” Enrico Carlotto.
«Quello che è successo», spiega Deppieri, «è sconcertante e fa di Mira per le sue dimensioni che non sono quelle di una metropoli, un caso regionale se non nazionale per il susseguirsi di eventi di questo genere. Presenterò una interrogazione al sindaco per capire come mai questa persona non fosse seguita dai servizi sociali».
Carlotto è deciso a far chiarezza. «Sarebbe il caso che in queste situazioni anche i gruppi di controllo di vicinato segnalassero pure se qualcuno vive in situazioni intollerabili e abita a due passi da loro?».
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