Troppe liti, il Comune vara l’ufficio anti-contenzioso

Dalle multe dell’Europa per le discariche all’ennesima contesa sugli sgravi Sono oltre 2 mila le cause pendenti e i costi aumentano: accantonati 3,4 milioni

Tribunale, Cassazione, Tar e Consiglio di Stato, Corte di giustizia europea. L’avvocatura civica di Ca’ Farsetti non resta certo con le mani in mano: il Comune di Venezia “litiga” parecchio e - codice alla mano - son soldi che volano, tra spese legali e risarcimenti. Nel bilancio di previsione 2016 - ad esempio - solo alla voce “contenzioso” sono accantonati 3,4 milioni di euro. Ma le cifre in ballo sono ben altre.

Le cause pendenti sono migliaia. Al 27 aprile -secondo quanto riporta la stessa amministrazione nel Progetto di riorganizzazione degli uffici - erano 2.066. Una buona metà sono contenziosi in materia di gare d’appalto ed edilizia pendenti al Tar (1.326) o al Consiglio di Stato (268): tra questi anche cause celebri e infinite, come quelle per il riconoscimento degli sgravi contributivi, dopo le bacchettate dell’Europa per comportamento lesivo della concorrenza.

Gli sgravi. Di quest’estate, ad esempio, l’ennesimo ricorso al Tar del Comune che non intende pagare all’Inps i 1,237 milioni di recupero sgravi dei quali Ca’ Farsetti ha goduto tra il 1995-96 per l’autorimessa comunale di Piazzale Roma e che ora deve restituire con gli interessi. Un esempio tra tanti: ci sono, infatti, altre 262 cause attive in Tribunale, 114 ricorsi al capo di Stato. E ogni volta che si “sbarca” a Roma bisogna appoggiarsi a uno studio della Capitale: e solo per domiciliare la causa a Roma sono 1.500 euro a fascicolo.

Ufficio anti-contenzioso. Tanto che con la nuova macchina organizzativa varata il 1 settembre, sotto la direzione Amministrativa e Affari istituzionali affidata a Francesco Vergine, è stata creata una nuova funzione, affidata al dirigente Carlo Salvatore Sapia che si occuperà di “Semplificazione e riduzione del contenzioso”. Il ragionamento del sindaco Brugnaro - intervenuto in sede di Consiglio metropolitano - è semplice: «Perché a due privati è concesso di cercare un accordo bonario extragiudiziario e al Comune è proibito, per paura che la Corte dei Conti intervenga. La legge deve valere per tutti». Bisognerà vedere quanto attuabile.

Causa sulle discariche. Si litiga soprattutto su questioni legate all’edilizia (825 cause), Commercio (243), Mobilità e trasporti (192), Urbanistica (191). L’ultima in ordine di tempo è una causa milionaria, che potrebbe costare molto cara a Ca’ Farsetti: la Corte di Giustizia Europea ha, infatti, condannato l’Italia (nel lontano 2007) a 3 milioni di sanzione per violazioni in materia di discariche. A caduta, la Presidenza del Consiglio ha battuto cassa al Veneto e, questo, al Comune di Venezia: 388 mila euro di sanzione ogni sei mesi per ognuna delle 5 discariche sulle quali ha puntato l’indice. Fatti i conti 1,941 milioni di euro a semestre per la mancata bonifica (è l’accusa) della discarica in area Sordon, a Malcontenta C, a Carpenedo, nell’area Miatello a Marghera e Moranzani B a Fusina. La giunta ha votato di impugnare la questione davanti al Tribunale, sostenendo che Malcontenta C e Moranzani B siano oggetto di interventi di messa in sicurezza e bonifica da parte di Syndial e Siufa, che per l’area Miatello la Città metropolitana è diventata responsabile solo dal dicembre 1015, che per l’area Sordon l’Autorità portuale ha dichiarato l’avvenuto sgombero di 16 mila tonnellate di rifiuti e, infine, che a Carpenedo tutto è ora a norma. Non si vuol pagare: e si fa causa.

Roberta De Rossi

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