Troppa pioggia, meno uva sui filari

Quella bianca è già compromessa, ma se arriverà il vero caldo i viticoltori sperano di rifarsi con i grappoli di bacca nera
Di Gianni Favarato

Se il 2013, grazie alle alte temperature estive e le poche piogge, è stata un’ottima annata per i viticoltori veneziani, il 2014 sta andando in senso completamente contrario.

Per le uve bianche (pinot, chardonnay) che si vendemmiano in questi giorni ormai il danno è fatto: troppa pioggia, poco sole e temperature più autunnali che estive hanno favorito la proliferazione del fungo della peronospera e non lo sperato aumento del grado zuccherino degli acini. Ai viticoltori della provincia di Venezia, al pari di quelli del resto del Veneto e delle regioni del nord Italia, resta però la speranza che vada meglio con i vitigni di bacca nera - con i quali si producono i vini rossi - che si vendemmiano a fine agosto, inizio settembre, e fino ad allora potrebbero finalmente godere di più sole e temperature più estive - condizioni meteo permettendo - che favoriscano una maturazione dei grappoli ancora sulle vigne, così da garantire un buon grado zuccherino e una bassa acidità. Non a caso, per la vendemmia 2014 l’agenzia regionale Veneto Agricoltura prevede una riduzione media delle quantità di uva che sarà raccolta che andrà dal 5 al 10 per cento rispetto all’anno scorso, con l’aggravante dei maggiori costi sostenuti dai viticoltori per combattere la peronospera e altre malattie con gli appositi trattamenti.

L’unica consolazione per la provincia di Venezia - che conta una buona produzione vinicola grazie ai vitigni del Veneto Orientale e della Riviera del Brenta - è che la sua vicinanza al mare ha registrato precipitazioni meno intense che nelle province di Treviso, Vicenza e Verona, con pregiudizio della produzione più attenuato. «Mentre l’annata 2013 si era positivamente risolta con il bel tempo dalla seconda metà di giugno», spiegano i tecnici di Veneto Agricoltura, «quest’anno anche un miglioramento meteo a partire dai prossimi giorni non potrà portare la qualità delle uve su alti livelli, come meriterebbero gli sforzi cui i viticoltori si sono sottoposti in queste settimane. Un’annata negativa come quella che si prospetta quest’anno, a causa della aggressività fungina per l’estrema piovosità, trova simili riscontri solo nella lontana estate del 1995».

Nello specifico, per la vendemmia 2014 in provincia di Venezia, l’agenzia Veneto Agricoltura sostiene che «le eccessive precipitazioni registrate in questa prima parte dell’estate comporterà probabilmente una diminuzione del grado zuccherino fino ad un grado e conseguente aumento dell’acidità. Un cambiamento climatico con innalzamento delle temperature e l’assenza di precipitazioni nel restante mese di agosto potrebbe comunque modificare in maniera sostanziale l’andamento di questa anomala stagione viticola, favorendo il miglioramento qualitativo del prodotto finale. I nuovi impianti, che entreranno in produzione quest’anno dovrebbero garantire il mantenimento delle produzioni complessive rispetto alla precedente campagna viticola 2013».

L’anno scorso, il totale delle uve bianche e nere vendemmiate fu di 905 mila quintali - a fronte degli 872 mila del 2012 e dei 776 mila del 2011 - dei quali il 10-11% ottenuto con metodi biologici. Il 2014 potrebbe interrompere la progressiva crescita della produzione vinicola veneziana registrata negli ultimi tre anni, ma l’estate non è ancora finita e non è ancora detta l’ultima parola.

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