«Troppa eroina che costa poco essenziale avere dati freschi»
«Il progetto geooverdose.it nasce dalla necessità di avere la misura, in maniera più istantanea possibile, della situazione delle overdose in Italia. Se dovessimo basarci sui dati canonici, quanto successo nel 2017 lo sapremo nel 2019» spiega Salvatore Giancane, ideatore del progetto che ha evidenziato come «Mestre, nel 2017, è stata tra le città con il più alto numero di morti per overdose rispetto alla popolazione. Alla raccolta e all’elaborazione dei dati partecipano anche enti pubblici. Rispetto alla realtà questa fotografia della situazione ha un’attendibilità dell’85%. Una percentuale da ritenere buona per capire cosa sta succedendo in una determinata zona on tempi brevi e quindi dare una risposta in maniera immediata».
«In Italia si sbaglia l’approccio nel contrastare le morti da overdose. Le overdose da eroina sono innanzitutto un problema sanitario, non di polizia. In America, dove i morti per overdose da oppiacei e droghe sintetiche hanno superato quelli per incidenti stradali, hanno iniziato a considerare il fenomeno soprattutto una questione sanitaria, quindi sul luogo da malore per overdose intervengono i sanitari e non la polizia che finisce per indagare il paziente o la persona che c’è con lui. Altrimenti la volta successiva nessuno chiama più. Con questo non voglio dire che non ci deve essere l’indagine e l’azione della polizia, ma è l’approccio che è sbagliato. In questo momento, se gli spacciatori che hanno venduto la droga ai ragazzi morti vengono tolti dalla piazza, alle organizzazioni basta poco per sostituirli. Ora c’è tanta eroina», spiega Giancane che è anche medico del Serd di Bologna.
Giancane, a differenza di altri esperti del settore, non è convinto che le morti siano collegate alla purezza della droga. Spiega il medico: «Non ci sono studi che mettono in relazione la morte con la purezza elevata dell’eroina. I tossicodipendenti muoiono perché c’è tanta eroina che costa poco e quindi si fanno un numero maggiore di pere. Lo avevo previsto e scritto in libro nel 2004 che finiva così. In Afghanistan, il maggiore produttore al mondo di oppio e quindi di eroina, finito il periodo della dominazione talebana, i contadini hanno ripreso a coltivare in maniera massiccia il papavero da oppio. Questo anche grazie al massiccio investimento garantito dagli Usa – ben 50 miliardi di dollari – destinato all’agricoltura. I clan hanno usato questo denaro per realizzare impianti di irrigazione per il papavero da oppio. Lì i silos sono pieni di eroina. Nei prossimi anni prevedo che in Italia e nel resto dell’occidente prevedo che arriverà una quantità di eroina quattro volte di più di dieci anni fa». (c.m.)
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