Tronchetto, motoscafisti abusivi l’accusa chiede quattro condanne

Il processo bis in Corte d’appello dopo la cancellazione della sentenza in Corte di Cassazione Sono accusati di concorrenza sleale, per altri dieci il sostituto procuratore chiede la prescrizione
Di Giorgio Cecchetti
BOLLIS VENEZIA 12.03.2007.- CC COMANDO PROVINCIALE DI VENEZIA.- OPERAZIONE "TALLERO" TAXI 3.- INTERPRESS -
BOLLIS VENEZIA 12.03.2007.- CC COMANDO PROVINCIALE DI VENEZIA.- OPERAZIONE "TALLERO" TAXI 3.- INTERPRESS -

Due anni fa, la Corte d’appello aveva dimezzato le pene, cancellando l’aggravante di aver utilizzato metodi mafiosi, alcuni mesi fa era stata la Corte di Cassazione a cancellare l’intera sentenza di secondo grado, sostenendo che gli imputati non potevano essere giudicati per un unico reato, ma andava provata la loro partecipazione ad ogni episodio da considerarsi come singolo reato. Così, ieri il rappresentante dell’accusa, il sostituto procuratore generale Antonio De Nicolo non ha potuto che chiedere quattro sole condanne per concorrenza sleale (inizialmente erano venti gli imputati), sostenendo che per altri dieci è ormai scattata la prescrizione, mentre per gli ultimi due (Giorgio Millo e Mario Pitteri) va dichiarato il non doversi procedere perché nel frattempo sono deceduti. Per il magistrato vanno condannati a quattro anni di reclusione Gino Costantini, a quattro anni e un mese Paolo Varagnolo, a tre anni Bruno Siega e a due anni e cinque mesi Danilo Soppelsa.

Il processo, che un secondo collegio della Corte d’appello (presieduto dal giudice Gioacchino Termini) sta conducendo in aula bunker di Mestre dopo che la Cassazione ha riformato la sentenza rinviandolo nuovamente ai giudici di secondo grado di Venezia, è quello a un gruppo di motoscafisti del Tronchetto e di piazzale Roma che per anni senza licenza comunale - magari con licenza regionale o di altri comuni, ma che non avrebbero potuto comunque operare nei canali della città - avrebbero intimidito personale dell'ufficio Ava e Apt, autisti di pullman, guide, dipendenti del garage del Tronchetto. Tutto questo in modo da dirottare i gruppi turistici dai mezzi pubblici ai propri taxi privati; avrebbero compiuto, stando all’accusa, anche atti vandalici a strutture di Actv e del Mercato Ortofrutticolo, in modo da utilizzarne i loro pontili, compiendo così concorrenza illecita ripetuta ai danni dell'azienda di trasporto pubblica. Contro di loro si sono costituiti parte civile il Comune di Venezia e l’ Actv, con l’avvocato Marco Vassallo, che ha chiesto la conferma del risarcimento dei danni precedente (100 mila per il primo e 50 mila per il secondo), e Apt e Interparking, con l’avvvocato Elio Zaffalon (che ha chiesto 10 mila per il primo e 30 mila per il secondo).

Il sostituto procuratore generale De Nicolo ha inoltre chiesto che i 13 motoscafi sequestrati vengano confiscati. Questi gli imputati per i quali dovrebbe scattare la prescrizione: Loris Trabujo, Adriano Rizzi, Maurizio Cappellotto, Franco Mazzuccato, Alessandro Orlandini, Franco Benatelli, Sergio Friselle, Giampaolo Colombo e altri due. La sentenza, dopo le arringhe dei difensori, è prevista al termine dell’udienza del 24 novembre prossimo.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia